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EDITORIA - Mondadori, asse con i giornalisti per sanare i periodici. Salta la cessione di Tu Style e Confidenze, resta in bilico Panorama Tagli consistenti agli stipendi.

di Simone Filippetti/ilsole24ore


16.6.2018 - Mondadori fa marcia indietro sui periodici: nessuna vendita delle riviste Tu Style e Confidenze. Torna dietro le quinte il semisconosciuto editore croato Adelko Aleksic, che si era fatto avanti per rilevare le due testate in perdita.  Un accordo in Zona Cesarini con i sindacati, che segna un cambio di strategia per la problematica, evita la cessione, risparmia salti nel buio e salva e posti di lavoro. Ovviamente, c'è un prezzo da pagare: un taglio agli stipendi e una revisione globale del costo del lavoro. Una pax sindacale che ridisegna le relazioni industriali della più grande azienda editoriale del paese e che potrebbe riverberarsi su tutto il mondo dell'editoria, ormai da un decennio nella morsa della crisi.  L'accordo si articola su tre livelli: la riduzione degli stipendi dei giornalisti delle due testate; ammortizzatori sociali per tutti gli altri; e un impegno a trovare per tutti i dipendenti una formula che consenta di adeguare gli stipendi a un mercato in continuo calo. Settimanali e mensili sono il «malato grave» del gruppo, ma rimangono tuttavia una gamba importante del bilancio della casa editrice: su un giro d'affari di 1,24 miliardi di euro, i periodici pesano per il 45% e, nonostante le difficoltà, portano a casa 41 milioni di margine. Pensare, come pure sul mercato si è vociferato, a una rottamazione tout court, è impossibile.  Però in un mercato editoriale ormai strutturalmente in calo, avere costi fissi su ricavi discendenti è diventato altrettanto insostenibile. L' accordo è un modo per trovare una quadra tra due esigenze; dopo un duro scontro sindacale, alla fine ha prevalso una soluzione di compromesso, o sacrificio volontario: pur di non finire dentro una casa editrice piccola, con meno garanzie, e invece rimanere sotto l'ombrello di Segrate, i giornalisti delle due testate si auto-riducono, con percentuali anche alte (dal 24 al 38%), lo stipendio; su tutti gli altri si spalma un contratto di solidarietà fino alla fine dell' anno. Nel frattempo si tratta per rendere le retribuzioni compatibili con la crisi del mercato. Mondadori parte da un costo medio per giornalista molto più alto del settore: 116mila euro, il 40% in più del concorrente diretto Cairo Communication le cui riviste viaggiano attorno ai 70mila euro. L' annuncio, che avrà anche un impatto sui conti 2018 che saranno alleggeriti dei costi di ristrutturazione non più necessari, influisce anche su tutta la strategia del gruppo, dove finora la strada era quelle di mettere in vendita le testate in perdita: con una maggiore flessibilità sui costi, la casa editrice potrebbe anche non vendere più nulla.Rimane l'incognita per Panorama, rivista porta-bandiera dei periodici, dove la situazione è più complessa e dove una mera riduzione dei costi potrebbe non bastare a risolvere lo squilibrio economico: l' interesse del gruppo Angelucci è concreto e sarebbe anche un editore considerato serio e affidabile per il futuro di un pezzo di storia della casa editrice milanese.





 






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