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Rai. Fabio Rampelli (FdI): riconoscere la professionalità dei' giornalisti delle partite Iva.



 Roma, 25 maggio 2018. - "La tv di Stato che, non solo   attraverso i suoi tg, ma anche con gli approfondimenti e le   trasmissioni di rete, tanto si occupa di lavoro e di diritti  violati non puo' continuare a utilizzare professionisti   dell'informazione nei suoi programmi senza che venga loro  riconosciuto un regolare contratto giornalistico". Lo afferma   il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati,  Fabio Rampelli, che spiega: "Sono centinaia infatti i   giornalisti professionisti che lavorano per la Rai con partita  Iva e che costruiscono migliaia di servizi ogni anno per  trasmissioni e contenitori spesso condotti da giornalisti   esterni pagati centinaia di migliaia di euro, se non milioni.   Queste Partite Iva dell'informazione - osserva Rampelli - si  trovano quindi a lavorare per 7.-8 mesi all'anno, con   retribuzioni non equiparabili a quelle dei giornalisti assunti   nei tg, senza ferie pagate, senza maternita', senza malattie   pagate e che si devono versare autonomamente i contribuiti per  INPGI E CASAGIT, decurtando ulteriormente la loro retribuzione   mensile. E' una forma di neo-schiavismo dell'informazione che i   giornalisti sono costretti ob torto collo ad accettare visto   che alternative non ce ne sono. Il tutto nella totale inerzia   della governance dell'azienda. Questo sfruttamento non puo'   continuare. Il servizio pubblico comincia dal rispetto delle   professionalita' interne ed esterne. Si taglino prebende,   stipendi ultramilionari, ma si riconosca il merito e la   professionalita' a chi costruisce giorno per giorno la fortuna   della Rai e il suo valore aggiunto rispetto alla tv privata",  conclude il presidente dei deputati FdI. (AGI)





 







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