
|
 |
|
Giornalisti. Il Tribunale del Riesame di Catania conferma i piani dell'attentato studiati da Cosa nostra contro il giornalista che da anni vive sotto scorta. Appello di Paolo Borrometi ai concittadini: "Non si può rimanere in silenzio. I boss mi vogliono morto, e qualcuno vorrebbe aiutarli, isolandomi. Mi affido, ancora una volta, a Voi. Aiutatemi, aiutiamoci". La solidarietà di Fnsi e Unci.
ROMA, 20 maggio 2018. - "Sono stato in silenzio, con il mio dolore e la mia paura, per tanto tempo, continuando a fare solo il mio lavoro. Ho pensato che il silenzio fosse la migliore delle strade, ma davanti alla falsificazione della realta' non posso che reagire pubblicamente". Così Paolo Borrometi, direttore de "La spia" e presidente di Articolo 21 in un editoriale all'indomani della decisione del Tribunale del Riesame di Catania che conferma i piani dell'attentato di cosa nostra per eliminarlo. ''Se fidarmi degli inquirenti e dei magistrati e' un difetto,mi accuso: ho questo grande difetto - prosegue Borrometi - Oggi, pero', non posso piu' rimanere in silenzio. L'ennesimo comunicato stampa di avvocati di pregiudicati, tenta di stravolgere la realta'. Il Tribunale de Riesame di Catania ha, purtroppo, confermato il tentativo del gravissimo attentato con un'autobomba nei miei confronti e nei confronti della mia scorta. Addirittura, cito testualmente, si dice che "sono accertati i contatti tra Giuliano ed il clan Cappello" per la realizzazione dell'attentato. Forse per qualcuno il vero problema e' che io non sia ancora morto, che sono vivo e continuo a scrivere. Non rimango in silenzio questa volta, visto che parliamo non della mia (sola) vita, ma di quella di 5 persone della mia scorta, delle loro famiglie, dei nostri affetti, e non accetto che qualcuno continui con questo "mascariamento". Adesso basta". "I boss mi vogliono morto, e qualcuno vorrebbe aiutarli, isolandomi. Mi affido, ancora una volta, a Voi. Aiutatemi, aiutiamoci: solo facendo squadra potremo uscire da questo inferno, perché nella nostra Terra i simboli sono tutto e non si può più rimanere in silenzio" conclude il presidente di Articolo 21. (ANSA).
|
 |

|
Editore/proprietario/direttore: Francesco Abruzzo - via XXIV Maggio 1 - 20099 Sesto San Giovanni (MI) - telefono-fax 022484456 - cell. 3461454018 |
---------------------------------
Decreto legge n. 63/2012 convertito con la legge 103/2012. Art. 3-bis (Semplificazioni per periodici web di piccole dimensioni):
1. Le testate periodiche realizzate unicamente su supporto informatico e diffuse unicamente per via telematica ovvero on line, i cui editori non abbiano fatto domanda di provvidenze, contributi o agevolazioni pubbliche e che conseguano ricavi annui da attività editoriale non superiori a 100.000 euro, non sono soggette agli obblighi stabiliti dall'articolo 5 della legge 8 febbraio 1948, n. 47, dall'articolo 1 della legge 5 agosto 1981, n. 416, e successive modificazioni, e dall'articolo 16 della legge 7 marzo 2001, n. 62, e ad esse non si applicano le disposizioni di cui alla delibera dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni n. 666/08/CONS del 26 novembre 2008, e successive modificazioni. 2. Ai fini del comma 1 per ricavi annui da attività editoriale si intendono i ricavi derivanti da abbonamenti e vendita in qualsiasi forma, ivi compresa l'offerta di singoli contenuti a pagamento, da pubblicità e sponsorizzazioni, da contratti e convenzioni con soggetti pubblici e privati.
--------------------------------- |
Provider-distributore: Aruba.it SpA (www.aruba.it) - piazza Garibaldi 8 / 52010 Soci (AR) - Anno XV Copyright � 2003
Realizzazione ANT di Piccinno John Malcolm - antconsultant@gmail.com |
|