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Diritto di cronaca
Direttiva di 10 pagine del Procuratore della Repubblica di Tivoli sul decreto Legislativo n. 188 in vigore da pochi giorni, che fa discutere in tutta Italia perché limita la libertà di stampa. di Pierluigi Roesler Franz  (18/12/2021)
Ostacolo all’informazione: Un nuovo reato per tutelare il lavoro dei giornalisti.  (17/06/2021)
IN CELLA SENZA ABITI ADEGUATI ALLA STAGIONE, SCUOLA E ATTIVITÀ LAVORATIVE SOSPESE. FORTI LIMITAZIONI AI COLLOQUI CON AVVOCATI E FAMILIARI. NEGLI ISTITUTI DI SAN VITTORE, OPERA E BOLLATE, IN NOME DELLA TUTELA DELLA SICUREZZA SANITARIA LA PRESENZA DEI VOLONTARI È STATA RIDOTTA E MOLTI SERVIZI NON SONO PIÙ GARANTITI. «LA GESTIONE DELL’EMERGENZA NON PRESCINDA DALLA TUTELA DEI DIRITTI DEI DETENUTI».  (28/12/2020)
Riforma della diffamazione: ecco le nuove sanzioni pecuniarie da versare alla Cassa delle Ammende al posto del carcere. Questa é la norma di maggior rilievo che é stata approvata su proposta dei senatori Mirabelli, Cirinnà, Valente e Rossomando (Pd): «Nel caso di diffamazione commessa con il mezzo della stampa, di testate giornalistiche online registrate ai sensi dell'articolo 5 o della radiotelevisione, si applica la pena della multa da 5.000 euro a 10.000 euro. Se l'offesa consiste nell'attribuzione di un fatto determinato falso, la cui diffusione sia avvenuta con la consapevolezza della sua falsità, si applica la pena della multa da 10.000 euro a 50.000 euro».  (18/06/2020)
Una stampa libera e pluralista è essenziale per garantire un giornalismo di qualità. Il diritto d’autore e i diritti connessi tutelano il patrimonio culturale. di Cecilia Trevisi  (31/05/2020)
Il 9 giugno la Corte Costituzionale deciderà se è o no legittimo il carcere per i giornalisti condannati in via definitiva per diffamazione aggravata a mezzo stampa. Si conoscerà così ufficialmente la posizione del premier Giuseppe Conte cui ha chiesto chiarimenti il Consiglio d'Europa. La Consulta si adeguerà alle sentenze della CEDU tutte favorevoli all'abolizione della prigione? IN CODA Nota di Pierluigi Franz, presidente del Sindacato Cronisti Romani.  (12/05/2020)
Liti temerarie, primo ok dalla Commissione Giustizia del Senato, ora spetta a Camera e Senato. A proporre il ddl, Primo De Nicola (M5S). di Irene Vitale/uspi  (20/12/2019)
Diffamazione, la veridicità di una dichiarazione va valutata in relazione al contesto. La Cassazione ha annullato la condanna inflitta ai giornalisti Oscar Giannino, Giuseppe Castellini e Andrea Luccioli, citati in giudizio da Luca Cordero di Montezemolo per una frase pronunciata da Giannino in campagna elettorale e riportata dal Giornale dell'Umbria. «In riferimento al diritto di critica, il rispetto della verità oggettiva del fatto assume un rilievo minore rispetto al diritto di cronaca», rilevano i giudici.  (11/09/2019)
Importanti principi della Cassazione in tema di diffamazione e libertà di stampa, riguardanti il diritto di critica nei confronti di uomini politici. "In democrazia, a maggiori poteri corrispondono maggiori responsabilità e l'assoggettamento al controllo da parte dei cittadini è esercitabile anche attraverso il diritto di critica". di Pierluigi Franz  (09/05/2019)
Importante decisione della Corte di Cassazione in tema di presunta diffamazione nell'ambito della cronaca giudiziaria. I supremi giudici hanno infatti ribadito ancora una volta che l'interesse sociale alla conoscenza, la continenza del linguaggio e la verità del fatto narrato integrano una scriminante ex art. 51 cod. pen. relativamente alla diffusione di notizie oggettivamente lesive dell'altrui reputazione per essere tale diffusione esercizio di diritto di cronaca e, in particolare, di quella giudiziaria. Per quanto riguarda il requisito della verità del fatto narrato "la scriminante può essere ritenuta nella forma putativa laddove, pur non essendo obiettivamente vero il fatto riferito, il giornalista abbia assolto all'onere di esaminare, controllare e verificare l'oggetto della sua narrativa, al fine di vincere ogni dubbio". IN CODA il testo della sentenza. di Pierluigi Franz  (02/05/2019)
La responsabilità ex art. 57 c.p. del direttore di testate telematiche: tra estensione interpretativa ed analogia in malam partem. Cassazione (V sezione penale): "Il giornale telematico – a differenza dei diversi mezzi informatici di manifestazione del pensiero: forum, blog, newsletter, newsgroup, mailing list, Facebook – soggiace alla normativa sulla stampa, perché ontologicamente e funzionalmente è assimilabile alla pubblicazione cartacea e rientra, dunque, nella nozione di “stampa” di cui all’art. 1 della l. 8 febbraio 1948, n. 47, con la conseguente configurabilità della responsabilità ex art. 57 c.p. ai direttori della testata telematica". di LUCILLA AMERIO/Medialaws  (30/04/2019)
Giulio Enea Vigevani, Oreste Pollicino, Carlo Melzi d'Eril, Marco Cuniberti e Marco Bassini. DIRITTO DELL'INFORMAZIONE E DEI MEDIA (Pubblichiamo qui sotto la Premessa e in allegato il pdf con l'indice del manuale edito da G. Giappichelli, pagg. 421, euro 30,00. Il pdf è scaricabile cliccando in alto o in basso)  (30/04/2019)
Carcere per i giornalisti, la parola alla Corte Costituzionale. Il tribunale di Salerno ha accolto l'eccezione di incostituzionalità sollevata dall'avvocato del Sugc, Giancarlo Visone, nel processo a carico di un ex collaboratore e del direttore del 'Roma'. Secondo la tesi del sindacato, condivisa dal giudice, anche la sola previsione della possibile pena detentiva in caso di diffamazione a mezzo stampa è incompatibile con la Costituzione e con la Convenzione europea dei diritti umani.  (09/04/2019)
"In tema di diffamazione a mezzo stampa è configurabile la scriminante putativa dell'esercizio del diritto di critica quando, pur risultando il fatto oggetto dell'elaborazione critica obiettivamente falso, il giornalista abbia assolto all'onere di controllare accuratamente il fatto riferito in guisa che l'errore sulla verità dello stesso non sia frutto di negligenza, imperizia o colpa non scusabile". Lo ha stabilito la quinta sezione penale della Cassazione con sentenza n. 3988 del 28 gennaio 2019 (Presidente Rosa Pezzullo, relatore Giuseppe De Marzo) assolvendo con formula piena il giornalista messinese Roberto Gugliotta che era stato, invece, condannato per diffamazione dalla Corte d'appello di Messina.  (29/01/2019)
SEGRETO PROFESSIONALE: INTIMIDAZIONI, MINACCE, VIOLENZE SCR, SERVE UN CODICE DI TUTELA DEI DIRITTI DEI CRONISTI. Un Codice sotto forma di legge. La proposta del Sindacato cronisti romani.  (19/01/2019)
Record di lentezza della nostra giustizia per il risarcimento civile da diffamazione: una causa si chiude a favore di un giornalista dopo ben 24 anni dalla pubblicazione di un articolo sulla cronaca di Terni de "La Nazione"!!! La parte civile é stata anche condannata a pagare 10 mila euro per lite temeraria.  (21/10/2018)
6.12.2017 - GUIDA AL DIRITTO/Il Sole 24 Ore - GIUSTIZIA. Nuove intercettazioni, cronaca e difesa sono messe in difficoltà. Editoriale di Franco Abruzzo/consigliere nazionale dell'Ordine dei Giornalisti  (07/12/2017)
Imposimato fake news e false verità dall’analogico al digitale poco cambia by Maria Pia Rossignaud/mediaduemila  (10/02/2017)
La Suprema Corte assolve il direttore de Il Messaggero dal reato di diffamazione. Ricorso inammissibile: doveva essere sottoscritto solo dai difensori della parte offesa. In tema di diritto di cronaca giornalistica, la verità della notizia mutuata da un provvedimento giudiziario sussiste qualora essa sia fedele al contenuto del provvedimento stesso.  (16/01/2017)
I limiti imposti dalla Corte Edu a sanzioni pecuniarie e risarcimenti nei confronti dei giornalisti. Riproponiamo la sintesi della relazione svolta dalla professoressa Marina Castellaneta durante il convegno “Una legge per fermare le querele temerarie”, organizzato da Fnsi e Articolo21 il 14 dicembre 2016, a Roma.  (12/01/2017)
Diritto all’oblio, Cassazione: articoli online vanno cancellati anche se attuali. Dopo 30 mesi. di Pierluigi Franz  (02/07/2016)
Censura/Bavagli nelle pubbliche amministrazioni. Alla faccia della trasparenza. di Paolo Brogi/articolo 21  (24/05/2016)
Facebook, insultare in bacheca è diffamazione aggravata. Lo ha deciso la Cassazione. La Suprema Corte applica l'aggravante dell'offesa a mezzo stampa a un caso di ingiurie sui social. Protagonista il presidente della Croce Rossa Italiana. di fattoquotidiano.it  (02/03/2016)
Risarcimento per danno da diffamazione a mezzo stampa: una ricerca empirica. A svolgerla è stato il professor Morris L. Ghezzi, docente di sociologia del diritto e direttore scientifico dello studio Martinez&Novebaci. Questa la principale evidenza: se a portare in tribunale giornalisti e direttori di testata è un magistrato, è molto probabile che il risarcimento ottenuto sarà più alto rispetto a quello che potrebbe avere un politico o un comune cittadino. L'autore ha rilevato, in via empirica, due elementi: la quantificazione economica media del risarcimento del danno da diffamazione a mezzo stampa e la durata dei relativi procedimenti, analizzandoli sotto il profilo degli attori della causa, cioe giudici, politici e persone comuni. Il campione individuato, anche se anonimo, è particolarmente indicativo: sono infatti stati presi in esame i 407 procedimenti (162 in sede civile e 245 in sede penale) in cui una delle principali aziende editoriali italiane è stata coinvolta in seguito a querele per diffamazione nel corso di 6 anni ( tra il 1/1/2000 ed il 31/12/2006). I soggetti promotori di queste azioni giudiziarie sono stati o magistrati o politici o comuni cittadini.  (13/02/2016)
La Convenzione europea dei diritti dell’uomo non protegge affermazioni offensive soprattutto quando le modalità e i tempi amplificano l’impatto offensivo delle dichiarazioni. Giusta la condanna per diffamazione. di www.marinacastellaneta.it  (12/02/2016)
Mons. Angelo Becciu (Sostituto della Segreteria di Stato): "Il processo 'vatileaks' accerterà il metodo dei giornalisti Gianluigi Nuzzi e Emiliano Fittipaldi. Il dibattimento nel tribunale dello Stato Pontificio punta a chiarire il modo con cui hanno ricevuto le notizie". Ma «hanno tutto il diritto di pubblicare le notizie che ricevono».  (28/12/2015)
Messaggio inviato in occasione dei seminari per giornalisti (dal titolo 'La censura in maschera') organizzati dall'Associazione Ossigeno per l'informazione. SERGIO MATTARELLA: "Anche nelle società più avanzate sul piano dei diritti umani e civili, esistono condizionamenti politici, economici, professionali che costituiscono un ostacolo a una piena realizzazione della libertà di espressione e un oggettivo limite del diritto dei cittadini a essere informati. Ma, per una informazione davvero libera e indipendente, non si può prescindere dai giornalisti, dal loro coraggio, dalla loro consapevolezza, dal loro spessore etico, frutto anche di una corretta formazione deontologica".  (16/12/2015)
REGGIO CALABRIA. Giornalista 81enne,invalido, arrestato. Deve scontare 2 anni 11 mesi e 16 giorni di reclusione "per il reato di diffamazione a mezzo stampa e per non avere rivelato chi gli ha fornito alcune notizie". L'ordine è del Tribunale di Catania che non conosce la giurisprudenza sul punto della Corte dei diritti dell'Uomo di Strasburgo. Ironica dichiarazione di Enzo Iacopino (presidente del Cnog): "Con il suo arresto l'Italia è più al sicuro". IN CODA 4 sentenze di Strasburgo.  (12/12/2015)
La libertà di stampa prevale anche se il titolo è aggressivo, dirompente o forte. di www.marinacastellaneta.it  (20/11/2015)
Diffamazione. I “paletti” che limitano la discrezionalità dei giudici nazionali. LA CORTE UE: NO A CONDANNE PENALI PER L’INFORMAZIONE. di Marina Castellaneta Il Sole 24 Ore 9.7.2015  (10/07/2015)
CAMERA DEI DEPUTATI - Via libera in terza lettura alla legge che modifica le norme sulla diffamazione, LA DIFFAMAZIONE A MEZZO STAMPA e l'ingiuria. Con 295 voti favorevoli, 116 astenuti e 3contrari, l'aula ha approvato il testo che passa nuovamente al Senato. Insieme alla maggioranza hanno votato a favore Sel e Forza Italia. Ideputati di Area popolare, M5S e Lega Nord si sono astenuti. Niente più carcere per i giornalisti, multe da 5mila a 50mila euro. Introdotto l'obbligo di rettifica senza commento. Soppressa la norma sul diritto all'oblio. Pubblichiamo il resoconto stenografico del dibattito.  (24/06/2015)
La pubblicazione di atti di interesse collettivo - L'IDEA SBAGLIATA DI RESTRINGERE IL DIRITTO DI CRONACA - Le proposte sul tavolo per le intercettazioni rischiano di danneggiare giornalisti e giudici di Caterina Malavenda* Corriere della Sera 7.3.2015  (07/04/2015)
Il garante della privacy sul diritto all’oblio: deve essere bilanciato con il diritto di cronaca.  (31/03/2015)
Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti: sì alla tutela della privacy, no alle leggi bavaglio.  (25/03/2015)
MAFIA. FRANCO ROBERTI: “PINO MANIACI ESEMPIO DI GIORNALISTA CHE FA IL SUO DOVERE FINO IN FONDO”.  (06/12/2014)
REATO DI DIFFAMAZIONE A MEZZO STAMPA/RIFORMA - Legge n. 47/1948 sulla stampa: proposta di modifica elaborata da Franco Abruzzo nel 2000 e ancora attuale. Una nuova legge sulla rettifica: va affermato il principio secondo il quale la persona offesa che non abbia chiesto la pubblicazione di una rettifica o smentita della notizia lesiva non può chiedere il risarcimento del danno lamentato in conseguenza della stessa. Il ruolo sul punto dei presidenti dei Consigli regionali dell’Ordine dei Giornalisti. La “trappola” dell’articolo 2947 del Cc: questa norma espone giornalisti ed aziende al rischio di vedersi citare in giudizio, anche a distanza di 7-10 anni, per fatti remoti e sui quali il giornalista non ha conservato alcuna documentazione. Molto opportunamente il “progetto Passigli” riduceva l’azione di risarcimento a 180 giorni. Bisogna includere, per evitare disparità di trattamento, i giornali online nel concetto di stampa o stampato di cui all’articolo 1 della legge 47/1948 sulla stampa. IN ALLEGATO E IN CODA la proposta punto per punto.  (02/06/2013)
GIORNALISTI. L’OSCE ALL’ITALIA: NO AL CARCERE PER LA DIFFAMAZIONE, IL PARLAMENTO DEPENALIZZI IL REATO. LETTERA DEL RAPPRESENTANTE PER LA LIBERTA’ DEI MEDIA AL MINISTRO DEGLI ESTERI EMMA BONINO DOPO IL CASO PANORAMA  (29/05/2013)
GIORNALISMO/ PROCEDIMENTO PENALE/PRIVACY di Vittorio Lo Fiego, avvocato in Milano Sommario 1. Premessa. 2. La pubblicità degli atti, dei documenti e delle notizie di un procedimento penale. 3. L’accesso del giornalista agli atti, ai documenti e alle notizie riguardanti un procedimento penale. 4. La tutela della privacy. 5. Le conseguenze per l’illecita acquisizione e pubblicazione degli atti, dei documenti e delle notizie di un procedimento penale. 6. Conclusioni.  (23/12/2010)
Informazione e dignità, se Calabrò fissa i confini "Solo la verità processuale dopo un giudizio definitivo può privare l'uomo di dignità e onorabilità". Anche la relazione di Francesco Pizzetti merita una lettura più attenta.  (06/07/2010)
INTERCETTAZIONI. Tutto quel che c’è da scoprire nel “ddl Alfano” in 6 articoli di FRANCO ABRUZZO. Anche il testo del ddl approvato dal Senato.  (15/06/2010)
Intercettazioni:Il testo del ddl Alfano approvato il 10/6/2010 dal Senato  (11/06/2010)
INTERCETTAZIONI, Con il “ddl Alfano” i cronisti possono raccontare le indagini per “riassunto” (oggi è possibile solo nel “contenuto”). E’ un indubbio passo in avanti. Restano i 30 giorni di arresto (più l’ammenda da 1000 a 5mila euro) per chi pubblica arbitrariamente atti di un procedimento penale di cui è vietata per legge la pubblicazione. Intercettazioni pubblicabili, - come vuole anche la sentenza 59/1995 della Consulta per quelle presenti nel fascicolo processuale -, dopo la conclusioni delle indagini preliminari: chi sgarra rischia da 6 mesi a 3 anni di reclusione. Editori senza sanzioni se organizzano corsi di formazione per i redattori e una catena di controllo efficace sulle notizie messe in pagina. Anche questo è un fatto fortemente positivo. IN CODA PUBBLICHIAMO INTEGRALMENTE GLI ARTICOLI DEL DDL CHE RIGUARDANO I GIORNALISTI. LE MODIFICHE SONO IN NERO (NELLA VERSIONE APPROVATA DAL SENATO IL 10/6/2010). IN ALLEGATO TUTTO IL TESTO DEL DDL. nota tecnica di FRANCO ABRUZZO  (11/06/2010)
INTERCETTAZIONI. Con il “ddl Alfano” i cronisti possono raccontare le indagini per “riassunto” (oggi è possibile solo nel “contenuto”). E’ un indubbio passo in avanti. Restano i 30 giorni di arresto (più l’ammenda da 1000 a 5mila euro) per chi pubblica arbitrariamente atti di un procedimento penale di cui è vietata per legge la pubblicazione. Intercettazioni pubblicabili, - come vuole anche la sentenza 59/1995 della Consulta per quelle presenti nel fascicolo processuale -, dopo la conclusioni delle indagini preliminari: chi sgarra rischia da 6 mesi a 3 anni di reclusione. Editori senza sanzioni se organizzano corsi di formazione per i redattori e una catena di controllo efficace sulle notizie messe in pagina. Anche questo è un fatto fortemente positivo. Fnsi e Ordine, invece della protesta sterile e retorica, devono preoccuparsi di far tutelare la dignità delle persone innocenti e anche indiziate (che non sono ancora da ritenere colpevoli). Ma anche i colpevoli meritano il rispetto che spetta a ogni persona umana. Il diritto di cronaca ha i suoi limiti interni: il rispetto appunto della dignità della persona e della verità sostanziale dei fatti. Gli abusi della libertà di stampa non hanno cittadinanza in nessun paese civile dell’Occidete democratico e liberale. IN CODA PUBBLICHIAMO INTEGRALMENTE GLI ARTICOLI DEL DDL CHE RIGUARDANO I GIORNALISTI. LE MODIFICHE SONO IN NERO (NELLA VERSIONE APPROVATA DAL SENATO IL 10/6/2010). IN ALLEGATO TUTTO IL TESTO DEL DDL. E` vietata la pubblicazione, anche parziale, per riassunto o nel contenuto, delle richieste e delle ordinanze emesse in materia di misure cautelari: di tali atti è tuttavia consentita la pubblicazione nel contenuto dopo che la persona sottoposta alle indagini o il suo difensore abbiano avuto conoscenza dell’ordinanza del giudice. Sanzioni amministrative (da 25.800 a 310mila euro) per l’impresa multimediale in relazione alla violazione dell’articolo 684 Cp (pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale). La salvezza (per gli editori) è l’adozione di un modello organizzativo, che preveda anche la formazione continua dei giornalisti e il funzionamento di una catena di comando efficace nei controlli dei testi messi in pagina o mandati in onda. Questa è una norma che riempie una lacuna: la formazione continua prevista dall’articolo 45 del Cnlg non è stata mai attuata. I 2,5 milioni di gettito per la formazione (collegati all’art. 116 della legge 388/2000) vanno per ora all’Inpgi in mancanza di una intesa Fnsi/Fieg. Il ddl prevede, inoltre, una sanzione pecuniaria fino a 500 quote (per 775mila euro) a chi viola l'articolo 377-bis del codice penale (induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria) e anche una sanzione di 300 quote (per 465mila euro) per la pubblicazione arbitraria di intercettazioni acquisite in un procedimento penale. Le rettifiche dovranno essere pubblicate per intero e senza commenti. Sono vietate la pubblicazione e la diffusione dei nomi e delle immagini dei magistrati relativamente ai procedimenti e processi penali loro affidati. I giornalisti rischiano la sospensione cautelare dall’esercizio della professione fino a tre mesi nota tecnica di FRANCO ABRUZZO  (11/06/2010)
Diffamazione, la lezione USA. (Le differenze fra la giurisdizione USA e quella europea continentale, in particolare italiana). By Paolo Costa  (11/06/2010)
CEDU. Gutiérrez Suárez (direttore di Diario 16) v. Spagna: forzare i titoli si può, rientra nella libertà di stampa e non ci può essere condanna. (Ricorso 16023/07)  (01/06/2010)
Limiti a stampa e tv: le regole all’estero Nella Repubblica Ceca la legge più severa: carcere fino a 5 anni e multa fino a quasi 200 mila euro al giornale. GB: Già nel 1993 i giornali, pubblicarono le telefonate fra Carlo e Camilla  (21/05/2010)
LIBERTA' STAMPA. RSF: LE MAFIE ITALIANE TRA I "40 PREDONI" dell’informazione operanti nel mondo  (03/05/2010)
Diritto di cronaca: riflessioni sulla professione di giornalista. (ricerca di Franco Abruzzo in www.francoabruzzo.it)  (25/02/2009)
Informazione. Natale (Fnsi): vale per tutti la presunzione d'innocenza.  (30/12/2008)
GARANTE PRIVACY. Proteggere l’identità delle donne vittime di violenza Occorre evitare la pubblicazione di dettagli che violino riservatezza e dignità.  (19/12/2008)




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