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In: www.affaritaliani.it
del 22 novembre 2008

Tv/ Tullio Camiglieri
ad Affaritaliani: "Il
satellite ha cambiato
la televisione. E il suo
pubblico 'pesa' più di
quello dei canali generalisti"

di Mariano Sabatini


È lui che lanciò sui giornali l’intervento diretto dei telespettatori nei tg di SkyTg24. Lui che rispose per le rime alle accuse di Antonio Matarrese. Lui che denunciò il degrado degli stadi di calcio italiani, televisivamente inguardabili… e così snocciolando. Tullio Camiglieri ha diretto per anni la comunicazione di Sky finché “con altri tre partner ha dato vita a Opengate Italia, agenzia di public affairs in tre settori che ben conosce: sport, media e cinema”, come scriveva il Corriere della Sera nel marzo scorso. Nel frattempo però ha dato alle stampe “La grande avventura della pay tv”, nella collana di Mursia inventata e diretta da Francesco Specchia (240 pagg., 14 euro).


Quattro milioni e mezzo di abbonati, ricavi che per la prima volta hanno superato quelli del canone Rai, sembra incredibile ma le vicende legate alla pay tv hanno già meritato la puntuale analisi di questo volumetto pieno di retroscena: "Una piattaforma  di questa consistenza comincia ad avere un ruolo importante nella vita delle famiglie italiane", spiega Camiglieri ad Affaritaliani. La pay tv ha cambiato le abitudini di molte famiglie. Si pensi soltanto alla scelta del televisore a cui collegare il decoder. Uno dei televisori di casa avrà un ruolo centrale rispetto agli altri. Dove verrà messo? Chi avrà l’autorità di decidere se si guarda un film,la partita o un reality?", si chiede Camiglieri, che inoltre afferma: "In un certo senso si torna indietro nel tempo, quando si andava a casa della famiglia che aveva il televisore a vedere il 'Musichiere'. Oggi si va a casa dell’amico che ha la pay tv a vedere la partita".


Agli esordi qual era lo stato d'animo di chi, come voi, scommetteva sul satellite?


"Tutti i grandi esperti sostenevano che la pay tv in Italia non avrebbe mai avuto successo, perché l’offerta dei canali in chiaro era molto forte. Peccato che nessuno considerava il fatto che era tutta la stessa. In realtà non è giusto dire che scommettevamo sul satellite. Noi scommettevamo sulla pay tv. Sono sicuro che presto Sky scenderà dal satellite per avere una distribuzione via cavo. Costa meno e permette di offrire ai propri abbonati più servizi di quanti se ne possa offrire con il satellite".


Perché Stream non ebbe il successo che poi ha avuto Sky?


"Perché fu devastata dalla pirateria, come lo fu Telepiù".


Neppure Minoli riuscì a smuovere le acque.


"Quella della pay tv è un’offerta profondamente diversa da quella della televisione generalista. Sono filosofie profondamente diverse quelle che presiedono le scelte editoriali. Nella pay tv il padrone è l’abbonato, che vuole scegliere, scegliere e scegliere. L’informazione la vuole disponibile a qualunque ora, e non solo alle venti della sera. Oggi sembra logico, ma fino all’arrivo di Sky nessuno aveva pensato di fare un canale all news".


Anche se Curzi la preferisce, perché Rainews, al contrario di SkyTg24, non ha mai sfondato realmente?


"Perché, fino all’arrivo di Corradino Mineo, nessuno dei direttori che l’hanno guidata ha avuto voglia di farne un canale all news".


In: http://www.affaritaliani.it/mediatech/camiglieri211108.html


 





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