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Conguaglio “monstre” IRPEF nelle pensioni INPS di gran parte dei circa 10 mila giornalisti ex INPGI e loro vedove, residenti in Italia, trattenuto dall'ente senza alcuna spiegazione sulla rata in pagamento il 2 novembre.

di Pierluigi Roesler Franz

Carissimo, ti accludo qui sotto copia delle mie 7 PEC di protesta che ho inviato ieri sera ai vertici dell'INPS sulla vicenda del taglio della pensione in pagamento domani.  Le ho inviate anche per mail anche all'Ufficio stampa INPS all'attenzione del collega Antonello Cavallotto con cui ho parlato ieri al telefono preannunciandogli il mio inoltro tel. 06-59055085 e 338-739.90.39, ufficio.stampa@inps.it, e antonello.cavallotto@inps.it;


Fammi sapere poi con calma che ne pensi. Sono stato forse troppo cattivo con loro? Ma, credo, che se lo siano senz'altro meritato.


Cordialmente e a presto.


Pierluigi  335-8201240



 


Oggetto: Conguaglio “monstre” IRPEF nelle pensioni INPS di gran parte dei circa 10 mila giornalisti ex INPGI e/o loro vedove o vedovi, residenti in Italia, trattenuto dall'ente, quale sostituto d’imposta, ma senza alcuna preventiva e dettagliata spiegazione, sulla rata in pagamento il 2 novembre 2023 e senza neppure precisare il numero delle eventuali rate da pagare a saldo, né se riguarda l’intera categoria dei giornalisti in pensione o solo una gran parte di essi. 


 


URGENTISSIMA 


Al Commissario straordinario INPS 


Dott.ssa Micaela Gelera 


Via Ciro il Grande, 21 


00144 Rom 


PEC: ufficiosegreteria.presidenza@postacert.inps.gov.it ; 


Al Direttore Generale dell'INPS 


Dott.  Vincenzo Caridi 


Via Ciro il Grande, 21 


00144 Roma 


PEC: ufficiosegreteria.direttoregenerale@postacert.inps.gov.it


dc.segreteriaunicatecnicanormativa@postacert.inps.gov.it


Alla Direzione Generale Pensioni INPS 


Dott. Vito LA MONICA 


Via Ciro il Grande, 21 


00144 Roma 


PEC: dc.pensioni@postacert.inps.gov.it


Alla Direzione Centrale Bilanci, Contabilità e Servizi Fiscali INPS 


Dott. Alessandro TOMBOLINI 


Via Ciro il Grande, 21 


00144 Roma 


PEC: dc.bilancicontabilitaservizifiscali@postacert.inps.gov.it ; 


Alla Direzione regionale Lazio INPS 


Dott. Vincenzo DAMATO 


Viale Regina Margherita, 206 


00198 - ROMA 


PEC: direzione.regionale.lazio@postacert.inps.gov.it


Alla Filiale Metropolitana INPS Roma Flaminio 


Dott.ssa Francesca MERANTE 


Via Giulio Romano, 46 


00196 Roma 


francesca.merante@inps.it ; inpgiprestazioni.romaflaminio@inps.it ; 


PEC: filiale.metropolitana.romanordovestflaminio@postacert.inps.gov.it


Alla Comunicazione INPS 


Dott. Diego DE FELICE 


Via Ciro il Grande, 21 


00144 Roma 


PEC: dc.comunicazione@postacert.inps.gov.it ; 


ufficio.stampa@inps.it ; antonello.cavallotto@inps.it;  


 


Roma, 31 ottobre 2023 


 


Oggetto: Conguaglio “monstre” IRPEF nelle pensioni INPS di gran parte dei circa 10 mila giornalisti ex INPGI e/o loro vedove o vedovi, residenti in Italia, trattenuto dall'ente, quale sostituto d’imposta, ma senza alcuna preventiva e dettagliata spiegazione, sulla rata in pagamento il 2 novembre 2023 e senza neppure precisare il numero delle eventuali rate da pagare a saldo, né se riguarda l’intera categoria dei giornalisti in pensione o solo una gran parte di essi. 


 


Il sottoscritto dott. Pierluigi Roesler Franz, nato a Roma il 21 agosto 1947 e residente in Roma via Alessandro Serpieri 7, cf RSLPLG47M21H501H, mail piefra47@hotmail.it, cellulare 335-820.12.40, giornalista professionista, già cronista giudiziario per 34 anni, prima presso la redazione romana del "Corriere della Sera" poi de "La Stampa", in pensione dal 2009 e già iscritto fino al 30 giugno 2022 all'INPGI - Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani "Giovanni Amendola"- Gestione Principale Sostitutiva dell'A.G.O. - Assicurazione Generale Obbligatoria - con sede in via Nizza 35 - 00198 Roma codice fiscale 024300589, nonché iscritto all'INPS - Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti - con sede in via Ciro il Grande 21 - 00144 Roma codice fiscale 80078750587 a partire dal 1° luglio 2022 per effetto dell'art. 1, commi da 103 a 108 e da 110 a 118, della legge finanziaria n. 234 del 30 dicembre 2021, come titolare di pensione INPS categoria VOPGI prestazione 243, 7014, 00082430 presso la Sede INPS di Roma Flaminio e come titolare di pensione INPS - Gestione Separata Lavoratori parasubordinati,  decorrente dal 1° agosto 2014, categoria VOAUT n. 01162158 oltre che consigliere nazionale dell'Ordine dei Giornalisti, con sede operativa in via Sommacampagna 19 - 00185 Roma, ente pubblico vigilato dal ministero della Giustizia presso cui ha per legge la sua sede legale in via Arenula 70, e componente del Collegio Sindacale dell'INPGI - Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani "Giovanni Amendola" Ex Gestione Separata INPGI 2 per il lavoro autonomo, con sede in Roma via Nizza 35 - 00198 Roma codice fiscale 02430700589, ente previdenziale privatizzato vigilato dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali assieme al M.E.F. - Ministero dell'Economia e delle Finanze; 


                                                                         premesso 


 


di voler intervenire ai fini del presente atto, oltre che in proprio come “sostituito d’imposta” in qualità di titolare di pensione INPS categoria VOPGI prestazione 243, 7014, 00082430 presso la Sede INPS di Roma Flaminio e come titolare di pensione INPS - Gestione Separata Lavoratori parasubordinati, decorrente dal 1° agosto 2014, categoria VOAUT n. 01162158 sempre presso la Sede INPS di Roma Flaminio, anche nella sua veste di componente del Comitato esecutivo e di Fiduciario per il Lazio della Figec (Federazione Italiana Giornalismo, Editoria e Comunicazione) Cisal, nuovo sindacato dei giornalisti e di tutti gli operatori dell’informazione, della comunicazione, dei media, dell’editoria, dell’arte e della cultura, con sede in Salita di San Nicola da Tolentino, 1/B- 00187 Roma, www.figec.itfigec.cisal@cisal.org, tel. 06 32110058 di cui è Segretario Generale Carlo Parisi. Ricorda in proposito che la Cisal (Confederazione Italiana dei Sindacati Autonomi dei Lavoratori), guidata dal Segretario generale Francesco Cavallaro, è, con oltre 1 milione e 400 mila iscritti, la più importante organizzazione sindacale autonoma d’Italia. La Figec-Cisal è stata presentata nella Sala Zuccari del Senato il 28 luglio 2022, in https://cisal.org/giornalismo-comunicazione-editoria-cultura-nasce-figec-cisal-il-sindacato-di-tutti / , https://cisal.org/figec-cisal-parisi-segretario-del-boca-presidente/  e https://grupposenatoforzaitalia.it/comunicati-stampa/editoria-damiani-fi-auguri-alla-figec-della-cisal/ . Il 15 febbraio scorso è stato firmato il contratto collettivo nazionale di lavoro giornalistico Figec-Cisal/Uspi, vedere articolo su "Italia Oggi" del 1° marzo 2023 pag. 38, cliccare su https://cisal.org/giornalisti-le-novita-le-opportunita-che-offre-il-nuovo-ccnl-figec-cisal-uspi-nel-focus-di-italiaoggi/  e https://cisal.org/giornalisti-firmato-il-contratto-collettivo-nazionale-di-lavoro-figec-cisal-uspi/  . Di conseguenza oggi “Il sindacato dei giornalisti non è più unico” (vedere articolo del 18 Aprile 2023, cliccare su https://www.giornalistitalia.it/parisi-il-sindacato-dei-giornalisti-non-e-piu-unico / ). La Figec-Cisal è stata peraltro ammessa - nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul tema della diffamazione anche in relazione ai nuovi strumenti tecnologici di comunicazione - ad una audizione presso la 2^ Commissione Giustizia del Senato della Repubblica, presieduta dalla senatrice avv. Giulia Bongiorno, svoltasi nella seduta dell'11 luglio 2023 h. 15,15, vedere in https://webtv.senato.it/4621?video_evento=243153 ; https://www.giornalistitalia.it/diffamazione-audizione-figec-cisal-al-senato /; https://www.giornalistitalia.it/diffamazione-e-querele-le-proposte-figec-cisal/  ; https://cisal.org/giornalismo-diffamazione-e-querele-le-proposte-figec-cisal-in-commissione-giustizia-del-senato /. Pertanto, la Figec-Cisal, come formazione sociale senza scopo di lucro, ha tutte le carte in perfetta regola, ex art. 39 della Costituzione, per poter rappresentare e tutelare presso l’INPS le istanze di tutti i suoi giornalisti professionisti e pubblicisti residenti in tutta Italia iscritti all’Ordine e titolari di pensioni dirette e/o di reversibilità già INPGI ed oggi erogate dall’INPS, 


                                                      segnala 


 


-che gran parte dei circa 10 mila giornalisti italiani e/o loro vedove o vedovi residenti in Italia hanno visto inaspettatamente decurtata in modo rilevante rispetto al passato la loro pensione INPS ex INPGI in pagamento dal 2 novembre 2023 senza alcuna preventiva e tempestiva comunicazione almeno un paio di mesi prima (cioè a settembre 2023) da parte dell’INPS e/o del Casellario Centrale delle pensioni, gestito dall'INPS; 


 


-che nel cedolino della sua pensione INPS del 2 novembre 2023 risulta una maggiore trattenuta fiscale di 756,41 euro rispetto a quella riportata nel cedolino di ottobre 2023; 


 


-che tale maggiore trattenuta fiscale di 756,41 euro rispetto al cedolino di ottobre 2023 dovrebbe costituire la prima di tre rate di identico importo perché gli è stato riferito informalmente che il suo debito fiscale complessivo come "sostituito" d'imposta ammonterebbe a 2.269,23 euro; 


 


-che dopo una settimana di complicatissimi calcoli è emerso che la considerevole notevole differenza d'imposta IRPEF conteggiata ora dall'INPS sulla pensione di novembre 2023 per gran parte dei giornalisti e variabile a seconda dei casi da pochi euro a circa 2 mila euro probabilmente per 3 rate come si spiegherà meglio appresso) sarebbe dovuta a tre principali fattori dei quali, però, i primi due sono sostanzialmente analoghi per quasi tutti i colleghi in pensione: 


1) la cessata deduzione Casagit Salute S. m.s. con sede in Roma (pari al 3,5% sull'imponibile annuo della pensione) avvenuta, però, sin dal 1° gennaio 2023. Tale deduzione era stata, invece, applicata dall'ex INPGI 1 per oltre 40 anni sino al 30 giugno 2022 e dall'INPS fino al 31 dicembre 2022; 


2) la rivalutazione delle pensioni nel 2023 (2,5%) che sin dai primi mesi del 2023 hanno “gonfiato” il reddito da pensione dei giornalisti, mitigata in parte, però, dalla trattenuta del 6% (pari al 2% a gennaio, febbraio e marzo 2023 per effetto di un "prelievo forzoso" dell'1% per 6 mesi, deliberato nel giugno 2021 dal CdA INPGI e convalidato dal ministero del Lavoro nel luglio 2022); 


3) il conguaglio di aliquota fiscale dovuto dal cumulo dei redditi della pensione principale con la pensioncina INPS 2 percepita dal sottoscritto di 1.034 euro lordi l'anno sulla quale l'INPS aveva co9munque applicato un'imposta IRPEF di 333,00 euro, cioè con un'aliquota del 32,2% che è tuttavia inferiore, però, a quella da lui dovuta del 43% sui redditi oltre i 50 mila euro di imponibile. Complessivamente nel suo caso si è registrata una differenza di imponibile di quasi seimila euro che ha determinato una maggiore imposta IRPEF di 2.269,23 euro rispetto a quella che nei primi 10 mesi del 2023 gli era stata inspiegabilmente calcolata in meno dall'INPS e dal Casellario Centrale delle Pensioni, che con colpevole ritardo hanno conteggiato solo ora. Nel suo caso non dovrebbe essere ancora finita perché quasi certamente gli sarà trattenuto un analogo importo di IRPEF in più anche a dicembre sia nella 12esima rata mensile, sia nella tredicesima; 


 


-che questo errore non può essere certamente addebitabile ai giornalisti in pensione, come il sottoscritto, tutti in qualità di "sostituiti d'imposta", ma ai sistemi informatici dell'INPS che, quale "sostituto d'imposta" avrebbe dovuto riallineare ben prima di novembre 2023 l'aliquota IRPEF effettivamente dovuta da ognuno quest'anno. Viceversa, l'INPS e il Casellario hanno operato una "spalmatura" dell'imposta IRPEF in misura insufficiente nei primi 10 mesi del 2023 richiedendo la differenza tutta assieme senza aver prima avvisato i giornalisti interessati ed aver avuto il loro preventivo consenso;  


 


-che nel cedolino della pensione non si spiega in concreto alcunché in dettaglio sul perché di questo inatteso taglio della pensione stessa per effetto della maggiore trattenuta fiscale IRPEF rispetto a quella operata dall’INPS nei 10 mesi precedenti da gennaio ad ottobre 2023 anche su eventuali pensioni aggiuntive; 


 


-che, quasi a voler "mascherare" il proprio errore e il grave ritardo con cui se ne è accorto, l'INPS in calce al cedolino di novembre 2023 ha riportato solo un quasi incomprensibile messaggio in perfetto stile burocratese in cui si legge: "Si comunica che il Casellario Centrale dei Pensionati ha provveduto a calcolare le ritenute fiscali per l’anno 2023, tenendo conto dei Suoi trattamenti pensionistici e delle detrazioni da Lei richieste. In attuazione a quanto disposto dall’art. 23, comma 3, del d.P.R. n. 600/1973 l’eventuale conguaglio a debito sarà recuperato a partire dalla rata di pensione in pagamento a novembre 2023 fino a dicembre 2023. Qualora il rateo di pensione mensile non sia sufficientemente capiente per il recupero integrale del suddetto conguaglio si procederà al recupero del residuo debito fino al definitivo saldo"; 


 


-che tale differenza d’imposta IRPEF trattenuta il 2 novembre 2023 dovrebbe ammontare quindi complessivamente per tutti i giornalisti in pensione, compresi vedove e vedovi, a svariati milioni di euro. Di conseguenza non si tratta affatto di una "tempesta in un bicchier d'acqua" come qualcuno ha erroneamente scritto forse in fretta e in modo del tutto inappropriato nel titolo di un articolo. Ma è una vicenda molto seria che incide in modo rilevante e inatteso sulle casse di molti giornalisti in pensione; 


-che, purtroppo, manca qualsiasi indicazione anche circa il numero delle eventuali ulteriori rate (almeno 2 o 3) di pensione in cui sarà ancora operata nel 2023 un’analoga trattenuta fiscale IRPEF; 


-che ai colleghi che si sono rivolti ad “Inps Risponde”, è stato quasi sempre replicato in perfetto burocratese: “non possiamo dare spiegazioni perché la pratica (sic??!!) “non è correttamente identificata”; 


 


- che ad altri colleghi è stato, invece, risposto: : “Da verifiche effettuate, risulta che il maggior prelievo rilevato da alcuni giornalisti deriva da conguagli per Irpef non versata nel 2022 e 2023”; 


 


-che, stranamente, a quanto è sinora emerso, la pesante quanto del tutto imprevista maggior trattenuta fiscale IRPEF sulla pensione INPS di novembre 2023 non riguarderebbe, come, invece, tutto lasciava supporre, l’anno 2022, né riguarderebbe la generalità dei giornalisti italiani residenti in Italia, ma solo una gran parte di essi, dando purtroppo così l'impressione che sia stata fatta quasi un'anomala selezione/cernita sui trattamenti di quiescenza priva di qualsiasi logica spiegazione e che merita, invece, una risposta capillare e dettagliata; 


 


-che si ha quindi la netta sensazione che sia avvenuto un vero e proprio "pasticcio" informatico. Ciò è supportato dal fatto che il conguaglio IRPEF non risulta generalizzato per tutti i giornalisti titolari di pensioni, ma solo per una gran parte di loro che risultano "bastonati", mentre altri risulterebbero invece in regola. Ma questo sarebbe non solo gravemente discriminatorio, ma carte alla mano sembrerebbe addirittura impossibile; 


che le evasive risposte da parte dell'INPS, che quest’anno celebra i suoi 125 anni di attività, sembrerebbero paradossalmente anche contraddire del tutto quanto contenuto nel Piano di comunicazione 2023, approvato dal Commissario Straordinario INPS dottoressa Micaela Gelera con determinazione n. 11 del 12 luglio 2023 con accluso volumetto di 38 pagine "Insieme è tutta un’altra storia", in https://servizi2.inps.it/servizi/ProvvedimentiFE/provvedimentiCommissariali/DownloadFile/2008?nomefile=GC2023_0011_D.pdf e quelli precedenti, come, ad esempio, quello del 2020, approvato dal CdA INPS con delibera n. 59 del 30 settembre 2020 con accluso volumetto di 33 pagine "Semplificare il presente per costruire il futuro", in 


https://servizi2.inps.it/servizi/ProvvedimentiFE/ProvvedimentiCDA/DownloadFile/383?nomefile=DELIBERAZIONE%20N.59%20del%2030%20Settembre%202020.pdf ,visto che si prefiggevano, tra l'altro, di "consolidare la relazione di fiducia tra gli “utenti” e INPS, per assicurare la piena soddisfazione di tutti coloro che accedono ai servizi e alle prestazioni. In tale logica appare di particolare rilevanza il rivisitato ruolo della funzione comunicazione";  


 


-che per di più le risposte dell'INPS appaiono anche assolutamente burocratiche, incomplete, insufficienti e addirittura in aperta contraddizione con quanto costantemente ripetuto dall'INPS, cioé di voler prestare sempre la massima attenzione alla qualità del servizio e alla soddisfazione dei cittadini (vedere modulo reclamo utente INPS cod. MV01 in https://www.inps.it/it/it/moduli/dettaglio-moduli.moduli.mv01.IT.it_mv01.html). Ciò è stato peraltro ribadito dallo stesso Commissario straordinario INPS dottoressa Micaela Gelera nella sua ampia Relazione annuale, intervenendo il 13 settembre 2023 presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati a Montecitorio, in occasione della presentazione del XXII Rapporto annuale dell’Istituto alla presenza, tra gli altri, del Vicepresidente della Camera Giorgio Mulé e e del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Elvira Calderone, in  


https://www.inps.it/it/it/inps-comunica/eventi-e-convegni/dettaglio-eventi-e-convegni-page.eventi-convegni.2023.58981.presentazione-xxii-rapporto-annuale-inps.html, in https://www.inps.it/it/it/dati-e-bilanci/rapporti-annuali/xxii-rapporto-annuale.html e nel video del canale ufficiale INPS sulla Presentazione alla Camera dei Deputati del XXII Rapporto Annuale INPS su https://www.youtube.com/watch?v=DeNEsLzBhCs ricordando che" l'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale in più di un secolo di impegno al servizio dei cittadini ha creato nuove modalità di comunicazione al fine di migliorare continuamente i servizi forniti, svolgendo una sempre più intensa attività di divulgazione. Una funzione nuova che deve essere costruita valorizzando quella che attualmente viene considerata come la materia prima più importante per qualsiasi attività: i dati. La disponibilità e il corretto uso dei dati sono oggi indispensabili per catalizzare una trasformazione significativa e innescare un continuo miglioramento della qualità dei servizi. Un’efficace valorizzazione delle informazioni disponibili nella gestione dell’Istituto e di tutta la Pubblica Amministrazione costituisce uno dei nostri obiettivi prioritari. Un’efficiente gestione dei dati rappresenta la base per una Pubblica Amministrazione davvero al servizio del cittadino e delle imprese. Una Pubblica Amministrazione che, con soluzioni personalizzate, non impone mai adempimenti e oneri burocratici superflui, bensì si impegna a sostenere, aiutare e promuovere lo sviluppo economico e sociale di ciascun individuo e, di conseguenza, del Paese." 


 


                                                           Rassegna stampa 


Questi sono i links per poter leggere i 7 principali articoli sinora pubblicati sulla vicenda: 


 


https://www.giornalistitalia.it/pensioni-giornalisti-risolto-il-giallo-sulla-stangata/#more-214390   


https://www.giornalistitalia.it/pasticcio-fiscale-sulle-pensioni-dei-giornalisti/#more-214142   


  


https://www.giornalistitalia.it/giornalisti-stangata-irpef-sulla-pensione/   


  


https://www.giornalistitalia.it/pasticcio-pensione-giornalisti-lettera-a-non-so-chi/#more-214236   


  


https://www.giornalistitalia.it/un-pensionato-non-puo-non-pagare-lirpef/#more-214245   


  


https://www.puntoeacapo.org/2023/10/25/pensioni-il-conguaglio-di-novembre-e-la-tempesta-in-un-bicchier-dacqua/   


  


https://www.fnsi.it/irpef-linps-chiarisce-laumento-del-prelievo-fiscale 


 


                                                                    Conclusioni 


                                               


Ci si auspica quindi che l'INPS, quale "sostituto d'imposta", faccia assoluta chiarezza e il prima possibile sulla complessa vicenda essendo inammissibile un simile scriteriato comportamento senza che tutti i giornalisti pensionati interessati in qualità di "sostituiti d'imposta" fossero stati compiutamente informati con largo anticipo di questa pesantissima e imprevista trattenuta fiscale IRPEF, nè in quante rate avrebbero dovuto saldarla.  


 


Se, infatti, risultasse vero che il Casellario Centrale dei Pensionati, che è gestito dall'INPS da più di 50 anni, ha provveduto a ricalcolare le ritenute fiscali per l’anno 2023, tenendo conto anche del cumulo di più trattamenti pensionistici di uno stesso giornalista pensionato e delle detrazioni da lui richieste, avrebbe dovuto NECESSARIAMENTE comunicarglielo almeno due mesi fa, dandogli così il tempo necessario per effettuare le necessarie verifiche, anziché metterlo di fronte al fatto compiuto con un pesante prelievo operato direttamente sul cedolino di pensione INPS del 2 novembre 2023 e/o di altre eventuali mensilità successive senza alcun suo preventivo benestare. 


 


Ciò peraltro lede apertamente lo Statuto del contribuente (vedere artt. 10, 10 bis e 11 della legge n. 212 del 27 luglio 2000 e successive modificazioni e/o integrazioni, in https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2000-07-27;212~art3#:~:text=27%20luglio%202000.-,n.,'imposta%201998%20e%20successive%22), destando anche grave disagio e allarme nella nostra categoria e creando per di più ansia ed apprensione in persone anziane anche di età molto avanzata; 


Va anche chiarito dall’INPS in modo assolutamente comprensibile a tutti per quale motivo, stranamente, molti giornalisti pensionati non debbano, invece, pagare alcuna differenza d'imposta IRPEF in più il 2 novembre 2023. Quale è la vera spiegazione di ciò non essendo assolutamente possibile creare “figli e figliastri”? 


  


Il comportamento dell'INPS finisce sostanzialmente per scaricare gli errori di calcolo dei suoi sistemi informatici mal “tarati” sulle aliquote IRPEF e non aggiornati per 10 mesi sugli stessi pensionati, quali “sostituiti d’imposta” i quali non ne hanno, invece, alcuna responsabilità e che per difendersi da quello che ritengono una sorta di "sopruso/prevaricazione" si riservano di sollecitare nei confronti dell'INPS la presentazione di interrogazioni parlamentari ai Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali e del MEF - Economia e Finanze, nonché di rivolgersi alla Corte dei Conti, oltre che a promuovere una class action davanti alla magistratura tributaria, amministrativa od ordinaria e al Garante dei contribuenti, a tutela dei loro diritti ed interessi, perché "errare humanum est", ma sempre entro limiti che non vanno, però, mai travalicati.    


 


Si ringrazia della cortese attenzione e si resta quindi in fiduciosa attesa di una sollecita risposta ai vari interrogativi che sono stati posti per poter addivenire ad una positiva e rapida conclusione della vicenda. 


 


Con i miei più cordiali saluti. 


 


Pierluigi Roesler Franz in proprio e nella qualità 


 


cell. 335-820.12.40 


 


                                                                 xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx 


 





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