Il Sole 24 Ore Mercoledì 19 Luglio 2023 Pagina 27 - DIFFAMAZIONE, L’USO DELLA PEC NON COMPORTA L’AGGRAVANTE - La Suprema corte esclude un automatismo in virtù del mezzo usato.
19.7.2023 - Non c’è diffamazione aggravata per l’invio di u na Pec, tramite internet, a un numero limitato di soggetti. Con la sentenza 31179 la Cassazione, accoglie sul punto il ricorso del “mittente” e prende le distanze dalla sentenza 34831 del 2020. In quell’occasione, infatti, i giudici di legittimità avevano legato l’aggravante all’uso della Pec per messaggi lesivi dell’altrui reputazione. I giudici avevano scelto la via dell’aggravante, in caso di invio multiplo con lo strumento del “forward” a più destinatari in «considerazione del particolare e formidabile mezzo di pubblicità della posta elettronica». Un automatismo escluso ora dai giudici di legittimità. « La possibilità che la riservatezza della posta elettronica possa essere violata non significa affatto - si legge nella sentenza - la trasformazione del mezzo in un veicolo di pubblicità in tutti i casi in cui venga usato». È la stessa potenzialità del mezzo che consente di individuare una qualificazione di pubblicità (siti web, social ecc.) ad un uso esclusivamente privato, non potendo una eventuale patologia incidere su tale distinzione». P.MAC.
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