Milano, 13 maggio 2010. Siamo riusciti, quindi, a pubblicare il verbale 23/10/2009 che riguarda Rusconi/Hachette. Non abbiano ancora il numero dei giornalisti di Mondadori, che sono andati volontariamente in pensione. Due questioni di una stessa medaglia: danno una fotografia di un sindacato in forte crisi morale e in forte deficit di relazioni con i rappresentati. Procediamo con ordine.
RUSCONI/HACHETTE. L’INCENTIVO EXTRA. Nella lettera delle fiduciarie di Gioia ai colleghi si legge: “Vi suggeriamo di considerare con attenzione le ultime tre righe, nelle quali l'azienda si dichiara disponibile a valutare l'eventualità di un incentivo extra per chi si dimetta in data precedente a quella prevista dall'accordo. Molte delle persone che stanno per firmare il prepensionamento (o pensionamento) non erano a conoscenza di questa clausola di miglior favore e non ne hanno perciò potuto usufruire. Nessuno, salvo i firmatari, ha mai avuto copia integrale del documento…”. Il vecchio Cdr (Pollastri, Magosso, Ascani) – si legge nella lettera - ha firmato l’intesa con l'azienda il 23 ottobre 2009, ma non lo ha mai messo a disposizione dei colleghi; anche il cdr uscente (Ascani, Nazzi, Gallone) ha deciso di tenere il documento riservato, “nonostante la nostra richiesta”, Due dei sei membri del CdR sono andati in pensione: hanno usufruito dell’incentivo extra? Questa è la domanda chiave. Se così fosse, il sindacato per salvare la faccia dovrebbe aprire un “processo” al suo interno affidandolo ai probiviri della Lombarda (ma anche l’Ordine potrebbe mettere becco nella devastante vicenda). Sarà difficile circoscrivere l’affaire, considerandolo un infortunio di famiglia da affidare alle maggioranze sindacali. Frattanto il sindacato regionale ha convocato una assemblea di redazione per il 14 maggio, giorno in cui i giornalisti di Gente sono in Cigs; data spostata poi al 17/5, quando è emersa la gaffe/infortunio.
MONDADORI. Il Cdr della Mondadori non vuole fare sapere il numero esatto dei pensionati e prepensionati ma soprattutto non vuole fare conoscere gli esuberi incentivati ammessi fino al 30 marzo. Per rientrare negli esuberi incentivati (premiati con 3 anni di stipendio) l'azienda ha messo come condizione che i giornalisti non fossero né pensionandi né prepensionandi. Poteva, quindi, chiedere l'esodo incentivato soltanto chi avesse avuto meno di 54 anni entro il 30 marzo. Nel progetto Mondadori c'erano 20 esodi incentivati (giornalisti giovani), 10 pensionandi e 52 prepensionandi. Il problema è che, come risulta, sono più di 30 i giovani esuberi incentivati anziché i 20 stabiliti. Una decina di giornalisti in più del previsto, ragione per cui il sindacato, se fosse coerente, dovrebbe dare i numeri di pensionati, prepensionati ed esodi incentivati raggiunti ad oggi (siamo già al 13 di maggio e ormai i numeri sono definitivi). Il Cdr si giustifica dicendo che “stanno ancora contando”. In base ai numeri, successivamente il Cdr dovrebbe incontrare azienda e Ministero per diminuire o modificare gli esodi rimanenti dei prepensionandi perché, in caso contrario, si raggiungerebbe un numero di 92 persone al posto di 82 . Il Cdr, sebbene sollecitato dal fiduciario di Panorama Anna Maria Angelone, non ha mai fornito i numeri richiesti. Nicchia. E’ consentito, poi, conoscere in base a quali criteri sia stato dichiarato lo stato di crisi alla Mondadori visto che l’azienda è in utile? Quali sono i “riscontrabili indicatori oggettivi, presenti e prospettici esterni, che abbiano avuto incidenza sulla critica situazione delle’impresa”? Le procedure fissate nel protocollo 5/5/2009, firmato a Palazzo Chigi, dalle parti sociali fnsi e Fieg, è stato rispettato? Nel protocollo si legge:
“Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali si impegna – si legge nel protocollo firmato il 5 maggio 2009 a Palazzo Chigi da Fnsi, Fieg e Ministero - a valutare l’adozione dei provvedimenti necessari per rendere le procedure amministrative volte alla concessione degli ammortizzatori sociali più rispondenti alle peculiari esigenze delle aziende editoriali e dei giornalisti dipendenti che in esse operano. Tali provvedimenti chiariranno, in particolare, che:
• ai fini della sussistenza dello “stato di crisi”, ai sensi della legge 5 agosto 1981, n. 416 e successive integrazioni e modificazioni, la stessa non sia rilevabile unicamente dai bilanci aziendali, ma anche da riscontrabili indicatori oggettivi, presenti e prospettici esterni, che abbiano incidenza su una critica situazione dell’impresa e possano pregiudicarne il buon andamento operativo e che tali indicatori in particolare dovrebbero registrare un andamento involutivo tale da rendere necessari interventi per il ripristino dei corretti equilibri economico-finanziari e gestionali;
• il principio secondo cui gli investimenti di carattere produttivo-finanziario e gestionale ai fini della ristrutturazione/riorganizzazione per le aziende del settore, debbano essere valutati in relazione e coerentemente allo stato di crisi anche prospettica in cui versa l’azienda nel contesto del settore stesso”.
QUESTIONE MORALE. Si apre una questione morale devastante nel corpo del sindacato, che non può appropriarsi dell’Ordine giudice dei comportamenti. Stampa democratica, Quarto Potere e Nuova informazione, componenti sindacali della Fnsi, governano la stessa Fnsi e la “Lombarda”. Hanno promosso in Lombardia due liste, guidate da due signore. Una delle due liste è di stampo “milazziano”, perché rilancia un’alleanza incredibile tra componenti di sinistra e di destra. Non sarebbe il caso di ritirarle queste due liste? La sinistra torni sinistra e ripudi le alleanze spurie. Stampa democratica e Quarto Potere devono fare una profonda autocritica per quanto accade in Mondadori e Rusconi/Hachette: non possono chiudere gli occhi e far finta di nulla.
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La lettera delle fiduciarie di Gioia ai colleghi della casa editrice.
Milano, 12 maggio 2010. Pubblichiamo la lettera che le fiduciaria di Gioia hanno trasmesso ai redattori di Rusconi-Hachette allegando il verbale d’accordo 23 ottobre 2009:
“Cari colleghi, riteniamo utile inviarvi copia del verbale d'accordo riguardante il trattamento economico a integrazione del Tfr per pensionandi e prepensionandi che il vecchio cdr (Pollastri, Magosso, Ascani) ha firmato con l'azienda il 23 ottobre 2009, ma che non ha mai messo a disposizione dei colleghi.
Anche il cdr uscente (Ascani, Nazzi, Gallone) ha deciso di tenere il documento riservato, nonostante la nostra richiesta,
Vi suggeriamo di considerare con attenzione le ultime tre righe, nelle quali l'azienda si dichiara disponibile a valutare l'eventualità di un incentivo extra per chi si dimetta in data precedente a quella prevista dall'accordo.
Molte delle persone che stanno per firmare il prepensionamento (o pensionamento) non erano a conoscenza di questa clausola di miglior favore e non ne hanno perciò potuto usufruire. Nessuno, salvo i firmatari, ha mai avuto copia integrale del documento. Un saluto a tutti
Monica Ceci, Federica Fiori (fiduciarie di Gioia)”
VERBALE DI ACCORDO
Con riferimento al Verbale di Accordo del 23 ottobre 2009 fra Hachette Rusconi S.p.A. e C.d.R. di
Hachette Rusconi, si concorda quanto segue:
nell'ambito del piano di gestione delle uscite di giornalisti con i requisiti per il pensionamento ex art.33 CCNLG o per il prepensionamento, l'Azienda erogherà a ciascun giornalista un importo lordo a titolo di incentivo all'esodo come integrazione al TFR, corrispondente al 50% della differenza fra la retribuzione annua netta percepita al momento dell'uscita (ad esclusione delle eventuali voci variabili quali straordinari ed indennità) e l'ammontare netto annuo della pensione erogata dall'INPGI, a fronte della presentazione dei conteggi ufficiali elaborati dall'INPGI.
Tale importo, calcolato su base annua, verrà moltiplicato per il numero di anni e frazioni (calcolate in dodicesimi) intercorrenti fra la data delle dimissioni ed il compimento del 65° anno di età.
In ogni caso l'importo complessivo dell'erogazione non potrà superare i 90.000 euro lordi.
L'esatto importo dell'incentivo verrà specificato in accordi individuali fra i giornalisti e l'Azienda stipulati in data precedente alle dimissioni o al collocamento in CIGS e verrà erogato entro 3 mesi dalle dimissioni contestualmente alla formalizzazione dell'accordo suddetto in sede sindacale.
L'Azienda dichiara fin d'ora la propria disponibilità a valutare eventuali integrazioni all'importo suddetto in caso di giornalisti che si dimettano in data precedente rispetto a quanto previsto dall'accordo del 23 ottobre 2009.
Milano, 23 ottobre 2009
Hachette Rusconi SpA Il CdR di Hachette/Rusconi