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Il procuratore di Termini Imerese, cognato di Giovanni Falcone, in visita al Giardino della Memoria di Palermo. ALFREDO MORVILLO: "GRAZIE A GIORNALISTI E MAGISTRATI QUI SI ALIMENTA IL RICORDO DI TUTTE LE VITTIME".


14.6.2017 - Il procuratore di Termini Imerese, Alfredo Morvillo, ha visitato stamane il Giardino della Memoria di Ciaculli, il sito confiscato alla mafia e gestito da cronisti e magistrati. La sorella di Morvillo, Francesca, è rimasta uccisa nella strage di Capaci del 23 maggio 1992 assieme al marito, Giovanni Falcone, e a tre agenti della polizia di Stato. Morvillo, che tra qualche giorno si insedierà nel nuovo incarico di Capo della Procura di Trapani, è stato accolto dal Vice-Presidente nazionale dell’Unci, Leone Zingales. Erano presenti anche il questore Renato Cortese, il vice-prefetto Maria Pedone, il comandante provinciale della Guardia di finanza, Giancarlo Trotta, il capocentro della Dia di Palermo, colonnello Antonio Amoroso, e, in rappresentanza del Provveditore regionale per la Sicilia dell’Amministrazione penitenziaria, il generale Ernesto Cimino direttore dell’Ufficio sicurezza e Traduzioni del Provveditorato.


Presenti anche i dirigenti dei commissariati di polizia di Termini Imerese e Cefalù, Francesco Cassataro e Manfredi Borsellino, - quest’ultimo figlio di Paolo, il giudice trucidato nella strage di via D’Amelio assieme a cinque agenti di polizia, - il comandante delle compagnia dei carabinieri di Termini Imerese ed i comandanti delle compagnie di Bagheria e di Termini Imerese della Guardia di finanza.


Il procuratore Morvillo si è fermato per un breve momento di riflessione davanti agli alberi dedicati alle vittime delle due stragi di Capaci e di via D’Amelio del 1992, al vice-questore Antonino Cassarà, al giornalista Mauro De Mauro e ai carabinieri trucidati nella strage di via Scobar a Palermo del 13 giugno 1983. Un minuto di raccoglimento è stato osservato davanti alla targa che ricorda Giovanni Falcone, Francesca Morvillo ed i tre agenti di polizia trucidati nella strage del 1992.


"Ho accolto volentieri l’invito di cronisti e Anm – ha detto Morvillo –. Questo luogo è davvero unico. Non ho notizia di eguali siti che vedono impegnati giornalisti e magistrati impegnati su questo particolare fronte . Il ricordo di quanti sono caduti per mano mafiosa, accomunati dalle radici degli alberi, rappresenta una straordinarietà che va alimentata costantemente. Devo dare atto ai cronisti e all’associazione magistrati, di avere costruito un vero e proprio presidio di legalità".


Il vice-prefetto Maria Pedone, il questore Renato Cortese, il generale Giancarlo Trotta, comandante provinciale delle Fiamme gialle, il capitano Visone ed il capocentro della Dia di Palermo, col. Antonio Amoroso, sono intervenuti con brevi interventi manifestando attestati di stima al Procuratore Morvillo, da circa 40 anni nei ruoli della magistratura. (UNCI)





 





 






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