La battaglia elettorale sulla Casagit. "Sarei felice se si restasse sulle “cose” fatte e su quelle da fare" l'auspicio del presidente.
di Daniele Cerrato/presidente uscente di Casagit
7.6.2017 - E’ un confronto elettorale, quello sul rinnovo degli Organi della Casagit, che si sta svolgendo principalmente su temi concreti, ragionando di quanto è stato fatto e su quali siano le prospettive per stabilizzare nel tempo la Cassa di Assistenza Integrativa dei Giornalisti Italiani. Sarei felice se si restasse sulle “cose” fatte e su quelle da fare. Non credo sia un bene per la Casagit rappresentare un elemento divisivo in più in una categoria ancora alle prese con una lunga crisi. Dalle mail che ho mandato a colleghe e colleghi nei giorni scorsi, verificare è facile, ho estrapolato alcune frasi che per me rappresentano i motivi di anni di lavoro. “La Casagit è un bene prezioso principalmente per tre ragioni: l’integrazione rispetto agli arretramenti del SSN, cioè quanto viene offerto dalla Sanità Pubblica, l’invecchiamento fisiologico della nostra popolazione e la necessità, in un momento di crisi per il comparto giornalistico, di disporre di un reale sostegno a redditi spesso compromessi da licenziamenti, esodi, cassa integrazione, contratti di solidarietà, precarizzazione”. “La Casagit ha l’obbligo di restare attiva ed efficiente per chi l’ha sostenuta durante la vita lavorativa e oggi in pensione deve poterci contare e per chi – ancora in attività – ne ricavi un sostegno al reddito familiare”. “Casagit è preziosa anche perché consente, sul delicato tema della salute, una ridistribuzione economica tra più e meno fortunati, tra più e meno garantiti, tra più e meno giovani. Tra le altre garanzie assicura copertura gratuita (senza richiedere contributi) per 24 e fino a 48 mesi a chi ha perso il lavoro o affronta la cassa integrazione; assiste, con assegni mensili, oltre 700 iscritti in condizioni di non autosufficienza”.
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