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Considerazioni di Pierluigi Franz sulla delibera Inpgi che destina l'una tantum natalizia di 2.000 euro a testa ai giornalisti titolari di basse pensioni fino a 35 mila euro lordi l'anno. Suggerito un metodo classico per evitare il perverso effetto soglia.


2.12.2016 - "Il CdA INPGI nella seduta del 30 novembre scorso ha approvato una delibera - resa poi pubblica tramite comunicato stampa - sull'utilizzo per il 2016 dell'apposito Fondo dei 5 euro versati mensilmente dai giornalisti in attività di servizio in favore dei giornalisti titolari di basse pensioni.  Beneficiari dell'elargizione sono peraltro i titolari di vitalizi che non superano i 35 mila euro lordi l'anno (cifra corrispondente al minimo del redattore ordinario). Si tratta di colleghi ai quali peraltro l'INPGI ha da tempo anche restituito la perequazione, sbloccata esclusivamente nei loro confronti per effetto della nota sentenza n. 70 del 2015 della Corte Costituzionale.


L'INPGI ha così deciso di pagare a 482 colleghi in pensione entro Natale una sorta di quindicesima di 2 mila euro lordi a testa (costo complessivo circa 1 milione di euro), nonchè una erogazione “una tantum” di 1.500 euro lordi a 33 vedove o vedovi  titolari di pensioni fino a 14 mila euro lordi annui riferiti all’intero nucleo familiare.


Resta, tuttavia, un'anomalia che, a mio parere, dovrebbe essere sanata al più presto per evitare un'ingiustificata discriminazione a danno dei giornalisti titolari di pensioni INPGI comprese tra i 35 mila e i 37 mila euro, i quali, non riceveranno, invece, nulla a titolo di una tantum.


Un paio di esempi possono aiutare a comprendere meglio il problema: chi ha una pensione di 35 mila 100 euro l'anno non avrà dall'INPGI alcun contributo supplementare, mentre chi percepisce una pensione di 35 mila euro annui (cioè 100 euro in meno) arriverà di fatto a 37 mila euro lordi l'anno, sommando ai 35 mila euro l'una tantum di 2 mila euro (cioè incasserà ben 1.900 euro in più dell'altro collega pensionato).


Per risolvere la questione in modo equo e con buon senso ho vanamente proposto che fosse pagata per differenza ai giornalisti titolari di pensioni INPGI comprese tra i 35 mila e i 37 mila euro la somma corrispondente a quanto mancherebbe loro per raggiungere complessivamente quota 37 mila euro.


In pratica, chi ha una pensione annua di 35 mila 100 euro avrebbe dovuto ricevere 1.900 euro, mentre chi ha una pensione annua di 35 mila 500 euro avrebbe avuto diritto a 1.500 euro di una tantum natalizia.     Non sarebbe stato, forse, più giusto?   L'INPGI al momento non ha, però, preso alcuna decisione.


Pierluigi Franz






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