REFERENDUM. ARTURO PARISI (EX MINISTRO DELLA DIFESA) VOTERA' "PER IL SI', PERCHE' RICONOSCE NELLA RIFORMA "LE PRINCIPALI TESI CHE ROMANO PRODI PROPOSE ALLA COALIZIONE DELL'ULIVO" E PERCHE' SENTE "L'ECO DELL'AMBIZIONE DI Fondo DI QUEL PROGETTO. FARE DELLA NOSTRA DEMOCRAZIA UNA DEMOCRAZIA CHE DECIDE E COINVOLGE DIRETTAMENTE I CITTADINI NELLE SCELTE DI GOVERNO E NELLA SCELTA DI CHI LO GUIDA". 'RENZI RICONOSCA GLI SFORZI DI CHI SI E' SPESO PER LA RIFORMA”.
ROMA, 14 AGOSTO 2016. - AL REFERENDUM COSTITUZIONALE VOTERA' "PER IL SI', PERCHE' RICONOSCE NELLA RIFORMA "LE PRINCIPALI TESI CHE ROMANO PRODI PROPOSE ALLA COALIZIONE DELL'ULIVO" E PERCHE' SENTE "L'ECO DELL'AMBIZIONE DI Fondo DI QUEL PROGETTO. FARE DELLA NOSTRA DEMOCRAZIA UNA DEMOCRAZIA CHE DECIDE E COINVOLGE DIRETTAMENTE I CITTADINI NELLE SCELTE DI GOVERNO E NELLA SCELTA DI CHI LO GUIDA". LO AFFERMA IN UN'INTERVISTA ALLA STAMPA ARTURO PARISI, EX MINISTRO DELLA DIFESA E TRA I PADRI FONDATORI DELL'ULIVO. "COME LA STESSA BOSCHI HA RICONOSCIUTO", AGGIUNGE, E' "DIFFICILE DIMENTICARE I COMPROMESSI CHE NE SONO ALL'ORIGINE O NON VEDERNE I LIMITI E LE CONTRADDIZIONI CHE » DESTINATA AD APRIRE. MA IL SÃ MANTERREBBE ALMENO APERTO QUEL CAMMINO DI 'CAMBIAMENTO NELLA CONTINUITA' CHE INTENSIFICAMMO DOPO LA CADUTA DEL MURO DI BERLINO. MENTRE LA VITTORIA DEL NO CI RIPORTEREBBE ALLA CASELLA DI PARTENZA. ALTRO CHE RIFORME ALTERNATIVE. PRIMA DI RIUSCIRE A RIPARLARE DI RIFORME PASSEREBBERO UN ALTRO PO' DI DECENNI. E INTANTO QUEI POTERI CHE VORREMMO GARANTIRE AD UN PARLAMENTO GI¿ OGGI ABBONDANTEMENTE ESAUTORATO CONTINUEREBBERO A TRASFERIRSI DAL GOVERNO INTERNO ALLE FORZE CHE CI GUIDANO DALL'ESTERNO". "E' VERO CHE SENZA RENZI SAREMMO PROBABILMENTE ANCORA AI COMITATI E AI RINVII", DICE PARIDI. "MA SAREBBE MEGLIO NON RACCONTARLA COME UNA IMPRESA DI PARTE E SOPRATTUTTO COME UNA BATTAGLIA NUOVA. INVECE DI PROPORRE I DECENNI PASSATI COME DECENNI DI FALLIMENTI E ERRORI, SAREBBE MEGLIO RICONOSCERLI COME UNA MARCIA DI APPROSSIMAZIONI INCOMPIUTE PIUTTOSTO CHE COME UNA SERIE DI TRADIMENTI E CEDIMENTI. E RICONOSCERE ALLO STESSO TEMPO LE FATICHE E I MERITI DI QUANTI IN QUESTO SOLCO SI SONO SPESI, DIREI A PRESCINDERE DALLE LORO ATTUALI INCLINAZIONI E APPRODI".(ANSA).
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VERSO IL REFERENDUM - Riforma costituzionale,un sì che va spiegato meglio. Purtroppo esiste il rischio che gli elettori votino contro i loro interessi, come hanno fatto i britannici con la «Brexit», perché stiamo assistendo anche da noi alla contrapposizione tra chi è dentro il «sistema» e chi è fuori. di Roger Abravanel/corriere – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=21419
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RIFORMA COSTITUZIONALE. DIBATTITO SUL REFERENDUM. - 13.8.2016 - UNA STORIELLA ISTRUTTIVA. Esame di giornalista. Domanda: “Mi parli della navetta parlamentare...”. Risposta citando wikipedia: “Il Parlamento italiano si fonda sul principio del bicameralismo paritario, in base al quale ogni legge deve essere approvata nel medesimo testo da entrambi i rami del Parlamento (la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica). Ciascuna di esse, inoltre, provvede al suo interno all'approvazione della legge prima nella commissione competente per materia e successivamente dal plenum (cioè da tutta l'assemblea). In caso di modifiche da parte di una camera, il testo ritorna all'altra camera che lo deve riapprovare. Se il testo ripete questo procedimento più volte si parla, in senso più stretto, di "navette".In ogni caso, indipendentemente dalla procedura seguita, la legge deve essere approvata nello stesso testo da entrambe le camere. Garante della coincidenza dei due testi è il Presidente della Repubblica che ne verifica l'identità al momento della promulgazione”. Per navetta si intende, quindi, quel procedimento parlamentare secondo il quale una proposta di legge viaggia più volte tra Camera e Senato e magari non arriva al varo finale dopo mesi e mesi di dibattito. Con l'approvazione della 'riforma Boschi” la 'navetta' andrà in archivio. Diciamo SI per battere i NO dei cacicchi e dei tromboni della vecchia politica, che vogliono mantenere i loro privilegi e soprattutto gli attuali 315 stipendi di senatore e i 134 stipendi del Cnel (ente costituzionale inutile; leggi in http://espresso.repubblica.it/palazzo/2012/06/14/news/cnel-quanto-spende-la-casta-1.44157 ). Il Parlamento è fermo alle procedure del 1861. Ma oggi viviamo nell'epoca di internet. I ritardi e le lentezze condannano l'Italia alla marginalità nella Ue e nel mondo. - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=21422
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