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Giornalismo: premio nazionale "Rambaldi" a Primo Di Nicola e Lucio Musolino.


Lanciano (Chieti), 13 aprile 2015. E' andato al giornalista Primo Di Nicola de "L'Espresso" e "Il fatto quotidiano" il premio alla carriera "Ilaria Rambaldi" (la studentessa di Lanciano morta sotto le macerie della Casa dello studente nel sisma del 6 aprile) che viene assegnato per il giornalismo d'inchiesta. "Per la propria attivita' svolta anche durante il terremoto del 6 aprile 2009 a L'Aquila", ha spiegato Maria Grazia Piccinini, presidente della Onlus 'Ilaria Rambaldi', durante la cerimonia di premiazione avvenuta sabato mattina a Lanciano. A Di Nicola, che vive a Roma ma che e' originario di Castellafiume (L'Aquila), e' stata consegnata "La farfalla dipinta", trofeo disegnato da Davide Pecoraro. Per la sezione video, tv e web, e' stato invece premiato, per le proprie inchieste, Lucio Musolino, de "Il fatto quotidiano", giornalista sotto scorta, che da anni combatte contro la 'ndrangheta e gli scempi portati avanti, anche a livello ambientale, in Calabria. La consegna dei premi e' avvenuta a conclusione di due giornate di studio nazionali sulla prevenzione dei disastri ambientali e in particolare sulla "Prevenzione e riduzione del rischio sismico" e su "Dissesti ambientali e tragedie umane. Il ruolo dell'informazione nella prevenzione". Al primo incontro, affollato da architetti e ingegneri, e' stato presente Mario Cucinella, architetto di fama internazionale, che ha riflettuto sulla necessita' di "scegliere e ripensare, per prevenire le sciagure, un futuro diverso, nel rispetto dell'ambiente e delle caratteristiche di un territorio. Quindi basta costruire negli alvei dei fiumi, nelle zone ad alto rischio sismico con criteri inadeguati, o costruire abusivamente. La storia - ha evidenziato l'esperto durante il suo intervento - sembra non aver insegnato alcunche', neppure a livello istituzionale. Eppure la prevenzione costa meno dei disastri". Il secondo appuntamento ha visto la presenza di Emanuela Guidoboni, storica dei terremoti in Italia che ha raccontato, a grandi linee, che nel nostro Paese negli ultimi 150 anni c'e' stato un terremoto catastrofico mediamente ogni 4-5 anni e che l'Appennino centro-meridionale e' area molto esposta dove si registrano devastazioni. Le citta' capoluogo distrutte sono Messina, Reggio Calabria e L'Aquila. "Quest'ultima - ha detto Guidoboni - e' attualmente alla sua sesta ricostruzione, dato che ci sono stati terremoti nel 1315, nel 1349, nel 1461, nel 1703, nel 1915 e il 6 aprile 2009". All'incontro anche il geologo Roberto De Marco, ex direttore del Servizio sismico nazionale, che si e' soffermato su lacune e mancanze della Protezione civile. "Perche' accadono i disastri?. Per la pericolosita' naturale, la mancanza di prevenzione, la vulnerabilita' dell'edificato e dei sistemi sociali e istituzionali, l'impreparazione e la disinformazione".(AGI)



 



 



 



 



 



 



 



 






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