BERGAMO. Giudice fa assumere precario dell'«Eco» dopo 7 contratti a termine alla Sesaab.
16.12.2014. In dieci anni dal 2000 al 2010 ha lavorato con 7 contratti a termine. Dopo una lunga vertenza un giornalista di 57 anni ha ottenuto dal giudice del lavoro Maria Vittoria Azzolini del Tribunale di Bergamo il diritto ad un'assunzione a tempo indeterminato alla Sesaab, l'editrice dell'«Eco di Bergamo». Nel 2010 il lavoratore si era rivolto all'ufficio vertenze della Cgil di Bergamo che, con l'assistenza dell'avvocato Pierluigi Boiocchi, ha impugnato tutti i sette rapporti di lavoro a termine. Nel dispositivo della sentenza è scritto che sono stati accertati «l'illegittimità del termine apposto al contratto stipulato il 12 luglio 2010 dalla società Sesaab Spa e il diritto del lavoratore a riprendere il suo posto di lavoro». Il giudice ha condannato la società anche al risarcimento del danno. Non in tutti i sette contratti era indicata la motivazione del termine prevista dalla normativa. L'ultimo contratto del luglio 2010 aveva come motivo della stipula «ragioni di carattere sostitutivo consistenti nella necessità di sostituire un lavoratore assente dal lavoro per malattia»: su quest'ultimo si è basata tecnicamente la decisione del giudice. «Dopo la scadenza del settimo contratto ho chiesto alla società di trovare una soluzione occupazionale più stabile, dopo 10 anni di precariato — spiega il giornalista — mi è stato risposto come sempre: "Ti teniamo presente, alla prima occasione...". Ma si trattava di un rinvio dopo l'altro». «Malgrado le nostre proposte concrete di soluzione bonaria, l'azienda ha utilizzato cavilli per allungare i tempi della sentenza che, infatti, è arrivata dopo quattro anni, circa il doppio del tempo rispetto alla media di cause simili», sostiene Carmelo Dardo dell'ufficio vertenze Cgil. Non è stato possibile avere commenti sulla vicenda da parte della Sesaab. (Edizione di Bergamo del Corriere della Sera 16 dicembre 2016)
|