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FINANZIAMENTI - EDITORIA, pubblicati tutti i contributi indiretti ai giornali. Un aiuto su mutui e riassetti aziendali: dal 2008 al 2012 lo Stato versò 40 milioni. E 29 nel 2011 per la carta. Agevolazioni ormai sparite. Ma finalmente rese note. (In coda un articolo dello stesso autore sugli aiuti statali alle agenzie di stampa).

di Gabriella Colarusso
www.lettera43.it


12.12.2014 - Se il governo dovesse decidere per il taglio retroattivo dei contributi diretti all'editoria, decine di testate giornalistiche sarebbero a rischio chiusura. La denuncia è arrivata il 9 dicembre da Norma Rangeri, direttrice de il Manifesto, uno dei quotidiani, ha spiegato la giornalista, che sarebbero maggiormente penalizzati da una eventuale revisione dei finanziamenti che molte società editoriali hanno già messo a bilancio.


GOVERNO, E I SOLDI PROMESSI? Dal dipartimento dell'Editoria di Palazzo Chigi finora non sono arrivate conferme sulle reali intenzioni dell'esecutivo e sull'entità delle somme a disposizione per il 2013, ma sindacati di categoria e associazioni di settore, in una conferenza stampa al Senato il 9 dicembre, hanno denunciato che il governo al momento ha messo a disposizione meno della metà degli oltre 50 milioni promessi.


DA 150 A 50 MILIONI IN TRE ANNI. I contributi diretti all'editoria, che per anni hanno mantenuto in vita numerose pubblicazioni con meccanismi di elargizione non sempre virtuosi, sono stati considerevolmente ridotti negli ultimi anni, passando dai 150 milioni del 2010 ai circa 50 del 2013.


NEL 2013 FONDO STRAORDINARIO. A dicembre del 2013, per far fronte alla crisi che ha investito tutto il settore, l'allora sottosegretario all'editoria del governo Letta, Giovanni Legnini, introdusse con la legge di Stabilità un nuovo fondo straordinario di sostegno all'editoria, dotandolo di 55 milioni per il 2014, 40 per il 2015 e 30 per il 2016.


LUCA LOTTI RIVEDE LE MODALITÀ. Il nuovo responsabile del Dipartimento, il sottosegretario Luca Lotti, ha disciplinato con un decreto le modalità di accesso a questi finanziamenti, annunciando per il 2015 anche una revisione dei criteri con cui vengono stipulati i contratti per la fornitura di servizi giornalistici tra la presidenza del consiglio e le agenzie di stampa. Un giro di affari di oltre 50 milioni di euro all'anno, come ha raccontato Lettera43.it.


CONTRIBUTI INDIRETTI, PER LA PRIMA VOLTA RESI NOTI I DATI - I contributi diretti all'editoria sono quelli cui hanno diritto particolari tipi di testate, cooperative, partiti, no profit, secondo le modalità stabilite dalla legge. E dei quali annualmente il governo rende conto pubblicando i dati. C'è poi il capitolo dei finanziamenti indiretti, che sono andati negli anni anche a grandi gruppi editoriali e dei quali non c'è mai stata una rendicontazione precisa.


AGEVOLAZIONI NON PIÙ ATTIVE. Ora il dipartimento per l'Editoria ha reso noti per la prima volta i dati relativi a due di queste forme di contributi: le “agevolazioni di credito alle imprese del settore editoriale” e le “agevolazioni di credito d'imposta per l'acquisto di carta utilizzata dalle imprese del settore editoriale”. Entrambe le tipologie di finanziamento non sono più attive.


SOSTEGNO STATALE PER I MUTUI. Nella prima categoria rientrano i «contributi in conto interessi sui finanziamenti deliberati da soggetti autorizzati all'attività bancaria o contributi in conto canone, sui finanziamenti deliberati da soggetti autorizzati all'attività di locazione finanziaria, della durata massima di 10 anni». In sostanza, dal 2008 al 2012 alle società editoriali che accendevano mutui o chiedevano finanziamenti bancari per particolari tipi di riorganizzazioni aziendali, lo Stato dava un sostegno pagando una parte degli interessi maturati sui prestiti.


BISOGNAVA PRESENTARE PROGETTI. Per ottenere queste agevolazioni, le aziende dovevano presentare progetti di «ristrutturazione tecnico-produttiva; di realizzazione, ampliamento e modifica degli impianti con particolare riferimento all'installazione e potenziamento della rete informatica» o progetti di formazione del personale. Ma il credito agevolato è servito anche «per il ripianamento delle passività destinato ad alcune imprese fra cui le imprese editrici e radiofoniche che risultano essere organi di partiti politici che hanno contratto mutui, di durata massima ventennale, per l’estinzione di debiti emergenti da bilanci 1986-1990 (Art. 12)».


DAL 2008 AL 2012 SPESI 40 MILIONI. In quattro anni, le risorse stanziate per questa tipologia di contributo sono state ridotte, passando dai 18 milioni 413 mila 491,54 euro del 2008 ai 13 milioni 858 mila 230 euro del 2009.E poi ancora 3 milioni 300 mila 267 euro nel 2010, 4 milioni 61 mila 260 euro nel 2011 e 470 mila e 42 euro nel 2012. In totale circa 40 milioni di euro in quattro anni.


Al Gruppo l'Espresso oltre 4 milioni, a Mondadori 2 milioni


Le agevolazioni di credito d'imposta per l'acquisto di carta sono state finanziate per un solo anno: 29 milioni nel 2011.


A beneficiarne nel 2008 sono state 64 società editrici; 44 nel 2009; 39 nel 2010; 21 nel 2011 e solo sette nel 2012.


Tra queste ci sono anche grandi gruppi editoriali come il Corriere dello sport srl (1.245.871 euro nel 2008; 322.217 nel 2009; 280.180 nel 2010; 249.278 nel 2011; 42.036 nel 2012).


La Finegil editoriale spa, società del gruppo l'Espresso che edita i quotidiani locali (1.677.026 nel 2008; 2.231.607 nel 2009; 224.168 nel 2010; 224.168 nel 2011).


A IL SOLE 24 ORE  1,7 MILIONI. E ancora: il Gruppo editoriale l'Espresso spa (1.605.042 nel 2008; 2.208.954 nel 2009; 392.938 nel 2011).


La società editrice Il Tempo srl (3.642.149 nel 2008; 750.601 nel 2009).


Il Sole 24 Ore spa (479.487 nel 2008; 1.368.966 nel 2009).


Rcs Quotidiani (1.037.462 nel 2009; 149.503 nel 2010; 294.429 nel 2011; 83.689 nel 2012).


Mondadori Printing spa (656.272 nel 2008; 567.930 nel 2009; 252.042 nel 2010; 504.085 nel 2011; 252.042 nel 2012).


Qui l'elenco completo dei finanziamenti.


CREDITO D'IMPOSTA, 29 MILIONI NEL 2011. Le agevolazioni di credito d'imposta per l'acquisto di carta sono state finanziate invece per un solo anno, il 2011.
Ne hanno beneficiato 411 imprese, sebbene ne avessero fatto richiesta più di 500 (qui 
l'elenco completo dei richiedenti) per un costo totale a carico dello Stato di 29 milioni 784 mila e 647,42 euro.
Il credito di imposta riconosciuto «corrispondeva al 6,31% della spesa sostenuta nell’esercizio 2011 per acquisti di carta agevolabili ai sensi di legge».
I contributi indiretti all'editoria da qualche anno non sono più finanziati, così come sono state cancellate le agevolazioni postali per le società editoriali. – TESTO IN http://www.lettera43.it/economia/media/editoria-pubblicati-tutti-i-contributi-indiretti-ai-giornali_43675151043.htm


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Editoria, il governo ha pagato alle agenzie 86 milioni dal 2013. Palazzo Chigi in un anno e mezzo ha sborsato 70 milioni.  - di Gabriella Colarusso - www.lettera43.it  - 10.6.2014. Lo scorso 4 giugno il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti ha annunciato il varo, entro settembre, della riforma dei finanziamenti pubblici all'editoria, sia per quanto riguarda i contributi diretti ai giornali, che dovranno essere erogati in base a una «una soglia di numero copie, al numero dipendenti e al fatturato», ha spiegato, sia per quanto attiene ai contratti tra il governo e le agenzie di stampa: «Cercheremo di farle accorpare», è l'indicazione del governo, «per poter liberare risorse da impiegare soprattutto nel primo punto, cioé l'assunzione di giovani giornalisti».


70 MILIONI DAL 2013 A OGGI. In ballo ci sono tanti soldi. Nei mesi scorsi, Lettera43.it ha dato conto, con due diversi articoli (Agenzie, grande abbuffata e Alle agenzie altri 18 milioni), di quanto – tra il 2013 e i primi mesi del 2014 – il governo abbia investito per garantire alle sue strutture e ai suoi dipendenti la fornitura di servizi giornalistici con contratti che, è bene ricordarlo, vengono stipulati non con gara pubblica, ma con la procedura negoziata prevista dall'articolo 57 del decreto legislativo 163 del 2006.


In tutto, si tratta di 68.956.628 milioni di euro, cui vanno ad aggiungersi i nuovi pagamenti effettuati dal dipartimento per l'editoria, da qualche settimana passato sotto la direzione del consigliere Roberto Marino, che ha preso il posto dell'ex capo Ferruccio Sepe, e resi noti il 5 maggio.


I nuovi contratti del governo con le agenzie, c'è anche la Servizi Italiani di Squillante. Duecentomila euro, per la fornitura di servizi giornalistici dal 1 gennaio al 31 dicembre 2014, sono andati alla società editoriale Servizi italiani nei s.rl, specializzata, come si legge sul sito, «nell’informazione di servizio, nel monitoraggio delle fonti d’informazione internazionali, nei servizi giornalistici, editoriali e di comunicazione», che edita Agenzia Nova, un «notiziario di politica ed economia internazionale centrato su Balcani, Medio Oriente e Nord Africa». Servizi Italiani è di proprietà di Fabio Squillante, ex giornalista dell'Ansa, de La Stampa e dell'Adnkronos, figlio del giudice Renato Squillante, ex capo dei gip di Roma coinvolto nel processo Sme e assolto.


18 MILA EURO ALL'ASCA, 55 MILA ALL'AGI. Poi ci sono: 19.500 euro liquidati alla Mf Dow Jones srl; 18 mila all'Asca; 66 mila a Tm News del banchiere Luigi Abete; 85 mila euro a 9 Colonne società cooperativa del giornalista Paolo Pagliaro; due rate di 110 mila e 55.667 all'Agi, di proprietà dell'Eni, e 28.333 all'Agv news. Sommando gli affidamenti già resi noti e i nuovi contratti, si arriva a poco più di 70 milioni di euro sborsati da Palazzo Chigi dall'inizio del 2013 a oggi per la fornitura di servizi giornalistici.


ANCHE LA FARNESINA SPENDE: NOVE CONVENZIONI PER UN VALORE DI 16 MILIONI - Ma a usufruire dei servizi d'agenzia non è solo la cabina di regia del governo. Anche la Farnesina ha sottoscritto diversi contratti per servizi offerti tra il 2012 e il 2013 (Lettera43.it ha richiesto i dati del 2014, ma il Mae non ha ancora fornito le informazioni).


Si tratta di nove convenzioni stipulate di concerto con il dipartimento per l'editoria per un valore complessivo di 16.606.154,328 euro (consulta il documento).


Di questa somma, la parte di competenza della Farnesina è stata di 9.503.751,48. Il resto, circa 7 milioni, è stato pagato invece da Palazzo Chigi – la normativa prevede che le convenzioni vengano stipulate di concerto tra i due enti - con un esborso che va a sommarsi alle cifre già erogate dal Dipartimento (di cui sopra) per i servizi giornalistici ad uso “interno”.


13 MILIONI ALL'ANSA, CIRCA 2 ALL'ADNKRONOS. Le informazioni fornite dalla agenzie al ministero degli Affari esteri, servono, spiegano dalla Farnesina, non solo per le sedi nazionali del ministero ma anche per la rete di ambasciate, consolati e uffici esteri.


Scorrendo l'elenco degli affidamenti fatti dal Mae, tornano gli stessi nomi delle agenzie che lavorano con Palazzo Chigi. L'Agi spa ha portato a casa nel 2013 dal Mae 211 mila euro; 9 Colonne società cooperativa di Pagliaro 140.495 euro. Poi c'è il contratto con MfDow Jones News: 42.788 euro; quello con Servizi Italiani del valore di 240 mila euro, un affidamento per Tm News spa di 211.583 euro.


L'Adnkronos international invece è costata al dicastero guidato nel 2013 da Emma Bonino 1.619.248,22 euro, mentre all'Ansa è andata la cifra più consistente: 13.727.920,00. Ultimi due contratti: Impronta srl, 151.790, e Agenzia giornalistica Italia spa, 303.580,99. TESTO IN http://www.lettera43.it/economia/industria/editoria-il-governo-ha-pagato-alle-agenzie-86-milioni-dal-2013_43675131681.htm



 



 



 



 






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