DDL DIFFAMAZIONE. OSSIGENO: VIETARE IL COMMENTO ALLA RETTIFICA SOLO SE CONTESTUALE. In un’audizione alla Commissione Giustizia di Montecitorio l’Osservatorio ha chiesto inoltre di rafforzare il deterrente contro le querele temerarie e di stralciare le norme sul web e sul diritto all’oblio.
Roma, 10 dicembre 2014. “È necessario chiarire che nel prescrivere la pubblicazione della rettifica senza commento il legislatore intende ‘senza un commento contestuale’, cioè non preclude successivi commenti”, ha affermato il direttore di Ossigeno per l’Informazione, Alberto Spampinato, nel corso di un’audizione presso la Commissione Giustizia della Camera svoltasi martedì 9 c.m. durante la quale l’osservatorio sui giornalisti minacciati promosso da FNSI e Ordine dei Giornalisti ha proposto alcune correzioni al ddl sulla diffamazione in seconda lettura a Montecitorio.
Il segretario di Ossigeno, Giuseppe F. Mennella, a sua volta, ha sottolineato l’esigenza di stralciare gli articoli sul cosiddetto diritto all’oblio e le norme relative alle pubblicazioni online, rinviando la regolazione di queste delicate materie ad una legge specifica.
Il testo del pdl, hanno osservato i rappresentanti di Ossigeno, introduce novità positive ma lascia numerosi problemi irrisolti e ne crea di nuovi. Non accoglie i richiami internazionali ad allineare la normativa italiana con la giurisprudenza europea, non depenalizza la diffamazione e l’ingiuria, non rende le sanzioni proporzionate alle capacità reddituali e patrimoniali del condannato, non sanziona con la dovuta severità l’abuso delle querele temerarie e delle citazioni per danni strumentali a scopo intimidatorio, un fenomeno sempre più diffuso (il 38 per cento delle intimidazioni rilevate da Ossigeno) che limita la libertà di espressione e di informazione. Perciò occorre un filtro all’ammissibilità delle querele e delle cause per danni e occorre rafforzare la norma deterrente contro querele temerarie e cause civili pretestuose, rendendo dovuta e non facoltativa la condanna del querelante pretestuoso a versare una somma in via equitativa al querelato.
Ossigeno ha inoltre chiesto di prolungare il termine di 48 ore per la pubblicazione della rettifica, di sanzionare chi pretende la pubblicazione di rettifiche della cui falsità è consapevole; di imporre a chi chiede danni per diffamazione di provare che li abbia effettivamente subiti e di dimostrane l’entità, come avviene in Inghilterra; di abrogare la norma che affida al giudice, e non agli organi disciplinari della categoria, la comminazione dell’interdizione dalla professione giornalistica come pena accessoria; di ripristinare la competenza del foro in cui ha sede legale la testata per le pubblicazioni online.
Per informazioni segreteria@ossigenoinformazione.it
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