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CASAGIT COMPIE 40 ANNI. IL PRESIDENTE DANIELE CERRATO: “OGGI È SOSTEGNO AL REDDITO DEI PROFESSIONISTI NON PIÙ ECONOMICAMENTE FORTI. PIÙ IL SSN ARRETRA LA SUA OFFERTA, PIÙ NOI CI TROVIAMO ESPOSTI A COPRIRE MAGGIORI SPESE. OGGI SOSTENIAMO IL 53% DEI NOSTRI RIMBORSI PER COSTI SOSTITUTIVI RISPETTO ALLA SANITÀ PUBBLICA”. I NUMERI: 53.000 ISCRITTI, 1.000 NUOVI. ANDREA CAMPORESE (INPGi E ADEPP): “CASAGIT UN BENE PREZIOSO PER I GIORNALISTI, SPECIE CON LA CRISI. PREVIDENZA E ASSISTENZA SANITARIA SEMPRE PIÙ UNITE”. Beatrice Lorenzin (ministro della Salute): vale "13 mld l'anno" l'entità della mancata appropriatezza e correttezza degli interventi sanitari nonché degli effetti della medicina difensiva, cioé l'utilizzo esagerato e "inappropriato della dignostica, soprattutto in radiologia".


ROMA, 25 NOVEMBRE 2014. QUARANT'ANNI FA LA CATEGORIA DEI GIORNALISTI "ERA ECONOMICAMENTE MOLTO FORTE", OGGI A QUATTRO DECENNI DALL'ISTITUZIONE DELLA CASAGIT ESSA È DIVENTATA "QUASI UNO STRUMENTO DI SOSTEGNO AL REDDITO DEI PROFESSIONISTI, NON PIÙ COSÌ ECONOMICAMENTE FORTI. CHI L'HA FATTA NASCERE, PERCIÒ, HA DIMOSTRATO GRANDE LUNGIMIRANZA". PAROLA DI DANIELE CERRATO, PRESIDENTE DELLA CASSA SANITARIA DEI GIORNALISTI CHE, A MARGINE DEI LAVORI A ROMA DI UNA TAVOLA ROTONDA DAL TITOLO "TROPPA SANITÀ FA MALE", METTE IN LUCE, A COLLOQUIO CON L'ANSA, COME "IL NOSTRO SISTEMA SIA DI NATURA INTEGRATIVA, RISPETTO A QUANTO DÀ IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE". PIÙ, PERTANTO, IL SSN "ARRETRA LA SUA OFFERTA, PIÙ NOI CI TROVIAMO  ESPOSTI A COPRIRE MAGGIORI SPESE. OGGI SOSTENIAMO IL 53% DEI NOSTRI RIMBORSI PER COSTI SOSTITUTIVI RISPETTO" ALLA SANITÀ PUBBLICA, FRA CURE ODONTOIATRICHE E PERCORSI OSPEDALIERI. ATTUALMENTE, LA CASAGIT ANNOVERA CIRCA 53.000 ISCRITTI, E IL VERTICE DICHIARA "CON PIACERE" CHE FIGURANO NEGLI ELENCHI "PERSONE CHE HANNO SUPERATO LA BOA DEI 100 ANNI, E CONTINUANO AD ESSERE NOSTRI ASSISTITI. ABBIAMO CERCATO DI SEGUIRE LA PARABOLA DELLA PROFESSIONE GIORNALISTICA, TENENDO CONTO CHE OGGI NON TUTTI SONO CONTRATTUALIZZATI, VI SONO MOLTISSIMI FREE-LANCE. MOLTI VORREBBERO ISCRIVERSI ALLA CASAGIT, MA NON CE LA FANNO A SOPPORTARE L'ONERE DEL PROFILO UNO (QUELLO PREVISTO DAL CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO GIORNALISTICO, CHE GARANTISCE UN CONCORSO ALLE SPESE MEDICHE SULL'INTERO VENTAGLIO DELLE PRESTAZIONI SANITARIE, DAI RICOVERI, ALLE VISITE SPECIALISTICHE, DAI MEDICINALI AL TICKET, NDR), QUINDI ABBIAMO FATTO NASCERE IL PROFILO DUE, TRE E QUATTRO, STRUMENTI PIÙ DUTTILI NELL'AMBITO DELLA NOSTRA OFFERTA (CON UNA PROGRESSIVA RIDUZIONE DELLE PRESTAZIONI DISPONIBILI), CHE IN UN SOLO ANNO SONO STATI SCELTI DA OLTRE 1.000 PERSONE", CONCLUDE CERRATO. (ANSA).


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CASAGIT. ANDREA CAMPORESE (INPGi E ADEPP): “CASAGIT UN BENE PREZIOSO PER I GIORNALISTI, SPECIE CON LA CRISI. PREVIDENZA E ASSISTENZA SANITARIA SEMPRE PIÙ UNITE”. - ROMA, 25 NOVEMBRE 2014. LA CASAGIT? "UN BENE PREZIOSO PER LA NOSTRA CATEGORIA, A CAUSA DELLA GRAVE CRISI CHE SUBISCE. PER MIGLIAIA DI GIORNALISTI DISOCCUPATI E CASSINTEGRATI AVERE UNA COPERTURA SANITARIA DI TALE LIVELLO È UN VALORE ASSOLUTO IN TERMINI SOCIALI E SOLIDARISTICI". COSÌ ANDREA CAMPORESE, PRESIDENTE DELL'INPGI, L'ISTITUTO NAZIONALE DI PREVIDENZA DEI GIORNALISTI E DELL'ADEPP (L'ASSOCIAZIONE CHE RIUNISCE GLI ENTI PENSIONISTICI DEI PROFESSIONISTI), DEFINISCE ALL'ANSA LE PRESTAZIONI EFFETTUATE DALL'ISTITUTO SANITARIO INTEGRATIVO DELLA CATEGORIA, NEL GIORNO IN CUI, CON UN CONVEGNO DA TITOLO 'TROPPA SANITÀ FA MALE', AL TEATRO DEI DIOSCURI, A ROMA, VENGONO CELEBRATI I SUOI 40 ANNI. PARLIAMO, AGGIUNGE, DI "UNA  COPERTURA NON LIMITATA NEGLI ANNI, COME AVVIENE, INVECE, PER LE ASSICURAZIONI CHE IMPONGONO UN TETTO", LADDOVE, SOTTOLINEA, "PREVIDENZA ED ASSISTENZA SI CONGIUNGONO SEMPRE DI PIÙ, PUR ESSENDO DIFFERENTI AMBITI. NON BASTA DIRE 'LAVORARE DI PIÙ E LAVORARE PIÙ A LUNGO', COME SI LEGGE IN ALCUNI DOCUMENTI INTERNAZIONALI, CHE TENGONO CONTO DELL'INNALZAMENTO DELL'ASPETTATIVA DI VITA PER TUTTI, PROFESSIONISTI INCLUSI", PERCHÉ "DENTRO QUESTI DUE CONCETTI CI DEVE ESSERE ANCHE LA PREVISIONE DI UNA VITA DIGNITOSA, CHE DEVE CONTARE SUL SOSTEGNO QUANDO SI È MALATI, E SUL SOSTEGNO QUANDO SI PERDE IL LAVORO", CONCLUDE CAMPORESE. (ANSA).


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Beatrice Lorenzin (ministro della Salute): vale "13 mld l'anno" l'entità della mancata appropriatezza e correttezza degli interventi sanitari nonché degli effetti della medicina difensiva, cioé l'utilizzo esagerato e "inappropriato della dignostica, soprattutto in radiologia". - Roma, 25 novembre 2014. Sul piano nazionale esiti (un insieme di strumenti con cui si valutano gli esiti degli interventi sanitari al fine di migliorare efficacia ed equità del Ssn), "c'e' un'arretratezza e una divisione del paese che francamente e' inaccettabile. Moltissime direzioni generali delle Regioni non hanno ancora messo il piano nazionale esiti come obiettivo prescrittivo da raggiungere. Questo comporta un grande ritardo" nel raggiungimento di livelli accettabili di appropriatezza prescrittiva, "per esempio nei casi di parto naturale e cesareo" o sugli "interventi opportuni, nei tempi giusti, da porre in essere nei casi di rottura del collo del femore". Lo ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin in un intervento audiovideo alla tavola rotonda organizzata stamane dalla Casagit, la Cassa autonoma di assistenza integrativa dei giornalisti italiani, sulla "appropriatezza prescrittiva ai tempi della medicina difensiva". Secondo il ministro "in Italia e' stato fatto molto" per limitare l'eccesso di prescrizione di farmaci e di esami diagnostici, con "l'introduzione dei costi standard, delle centrali uniche di acquisto", e anche attraverso l'emanazione di "linee guida e protocolli che hanno fatto calare drasticamente l'inappropriatezza prescrittiva". Inoltre "ora, con il Patto per la Salute, con la digitalizzazione del sistema, che ha messo in rete, prescrizioni, farmacie, medici di medicina generale e reparti ospedalieri" si raggiungera' "un livello di appropriatezza ancora piu' grande", ma "dobbiamo lavorare e coinvolgere tutti gli operatori e sensibilizzare l'opinione pubblica sul fatto che" inseguire "una correttezza prescrittiva non vuol dire fare non approfondire la diagnosi ma fare la cosa giusta al momento giusto". Il ministro ha infatti stimato in "13 mld l'anno" l'entita' della mancata appropriatezza e correttezza degli interventi sanitari nonche' degli effetti della medicina difensiva, cioe' l'utilizzo esagerato e "inappropriato della dignostica, soprattutto in radiologia". "Una cifra che da sola - ha sottolineato Lorenzin - permetterebbe al Sistema sanitario nazionale di prosperare per almeno una generazione". (askanews)




 




 


 


 


 


 


 



 






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