“Il tempo e le parole. Quasi una storia”. E’ il titolo del libro, Edizioni Tracce, che raccoglie le poesie del luzzese Beniamino Dima che vive a Pescara dove, ora a riposo, si dedica alla famiglia e ai suoi libri. Dima, impiegato di banca per trent’anni, si è occupato, a tratti, di politica e sindacato. Ma non ha mai reciso i rapporti con la sua terra di origine che è riuscito, appunto, a mantenere sempre stretti grazie anche alla collaborazione con il Giornale di Calabria e poi con racconti e scritti di costume pubblicati sul periodico locale “Il Veltro di Sambucina”, diretto dal giornalista Michele Gioia.
“Il tempo e le parole” racchiude, dunque, “componimenti lineari ma di grande impatto” che “scorrono sotto la lettura che accarezza la parola leggera e sicura”. Nella prefazione Alessio Masciulli ricorda che il libro di Dima “va sfogliato con l’idea simile a quella fatta prima di un lungo e meraviglioso viaggio, si scopriranno terre, si conosceranno città, si incontreranno persone ma prima di ogni cosa, ci si riempirà il cuore di belle emozioni così come ogni buon libro dovrebbe fare”.
Emozioni che leggendo i versi di Beniamino Dima hanno pervaso i cuori di tanti luzzesi, ormai ovunque sparsi in Italia e nel mondo, riportandoli con la mente ai momenti e nei luoghi della loro infanzia.
“Già quella casa abbattuta lì... nella poesia "Ad un amico giornalista" - scrive Franco Galasso da Padova all’autore - mi fa ricordare la casa dove sono nato, sopra la farmacia, e dove ho vissuto la mia infanzia. Penso che scorrendo e visitando con la lettura le tue poesie mi faranno rivivere momenti non dimenticati ma sopiti”. r.gal. (In http://www.dirittodicronaca.it/index.php/territorio/provincia/cultura-e-spettacolo-70294/17104-le-poesie-di-beniamino-dima-nella-raccolta-qil-tempo-e-le-parole-quasi-una-storiaq)
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BENIAMINO DIMA - Il poeta dei grandi silenzi, che abbagliano l'immensità fino alla linea dell'orizzonte.
di Michele Gioia
Scorrendo i suoi versi si colgono quasi i delicati sospiri di chi è squassato da pene d'amore per la lontananza dalla sua terra. Il più acuto osservatore così come il viaggiatore occasionale o il più distratto dei residenti, se punta il suo sguardo dalle colline di Luzzi, attraversa, con un sol colpo d'occhio, il declivio che, dalla dolce Piana solcata dalle acque del Crati e punteggiata dalla verdeggiante macchia, quasi un piccolo bosco, noto come "Ischia della Comune", poi s'inerpica risalendo le Serre di Paola. E il suo sguardo ha la forza di esplodere fino a squarciarsi oltre i boschi cedui e si allarga inebriandosi alla vista del Mare Tirreno che da Luzzi non si vede, ma sicuramente si sente,anzi sembra quasi si si possa toccare con mano.
Nel suo dire si coglie la dolcezza e, insieme, la sofferta quasi dolorosa pulsione, che scoperchia l'infinita profondità dell'anima e, insieme, s'illumina per il piacere dei ricordi.
E il pensiero si allarga e va oltre, rivivendo quanto ha vissuto altrove,lontano, come accade all'emigrante. E, nel caso del Nostro, il tempo andato si materializza ripercorrendo prima la Toscana e poi l'Abruzzo. L'amore per la sua Luzzi mai è venuto meno, anzi si è accresciuto insieme con lo scorrere degli anni.
Cosicché i Cistercensi della Sambucina si materializzano alla vista dei "monaci bianchi" dell'Abbazia di Casamari che volle ritrovare raggiungendoli nella terra di Veroli in provincia di Frosinone. E altrettanto dicasi della piccola comunità d'ltalo-Albanesi di Villa Badessa (PE) che ebbe occasione di incontrare pure nella terra d'Abruzzo in cui oggi risiede.
Per non parlare dell'ammirazione di Beniamino Dima per i dipinti del conterraneo artista def pennello Emilio Iuso, nato a Rose, che ha lasciato tangibili segni nell'amata Luzzi e in tante altre località della Calabria, e poi a Roma e infine nel Duomo di Orbetello. Questo diciamo per testimoniare che il Nostro nulla ha tralasciato per manifestare l'amore sempre tangibile e mai venuto meno per la Sua Luzzi.
Ma sarebbe troppo riduttivo il nostro dire se, scrivendo della fatica letteraria o, più precisamente, della Poetica di Beniamino Dima,l'orizzonte fosse da noi circoscritto, fino a sacrificarne la portata che è ben più ampia fino a spaziare nell'universalità del sentimento umano.
E se è vero che lo stesso autore ha voluto fare riferimento, nel sottotitolo del volume a "Quasi una storia" ha invece allargato di molto i suoi orizzonti, temporali e territoriali, definendoli con la più giusta e più vera decodifica de "Il tempo e le parole".
Che altro aggiungere a questo se non l'invito a tutti gli amanti della poesia di soffermarsi a leggere i magnifici versi del Nostro e a scavare nelle parole fino a meditare sui sentimenti più profondi sperando accada come quando "gutta cavat lapidem".
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DALLA PREFAZIONE DI ALESSIO MASCIULLI:
L’autore intinge la sua penna nelle emozioni e lascia sul foglio chiare fotografie di momenti vissuti dando al lettore la sensazione di essere seduto al suo fianco. Componimenti lineari ma di grande impatto scorrono sotto la lettura che accarezza la parola leggera e sicura.
“La poesia salverà il mondo” diceva qualcuno ma io credo che la poesia salva ognuno di noi ogni volta che essa viene letta o pensata.
Questo libro va sfogliato con l’idea simile a quella fatta prima di un lungo e meraviglioso viaggio, si scopriranno terre, si conosceranno città, si incontreranno persone ma prima di ogni cosa, ci si riempirà il cuore di belle emozioni, così come ogni buon libro dovrebbe fare.
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BENIAMINO DIMA È NATO IN CALABRIA, A LUZZI IN PROVINCIA DI COSENZA.
Dopo il liceo, frequentato al Bernardino Telesio di quella città, a diciannove anni si ritrova in Toscana, a Firenze e poi a Siena, per i suoi studi universitari, che non porterà mai a compimento. Viene eletto dagli studenti e nominato al Consiglio di Amministrazione della Università Senese. Entra a lavorare in Banca dove resta per trent’anni. Nel frattempo si occupa, a tratti, di politica e sindacato. Mantiene stretti rapporti con la sua terra di origine. Ha collaborato con alcuni articoli al quotidiano “Il Giornale di Calabria” e poi, con racconti e scritti di costume a “Il Veltro della Sambucina”, periodico locale, diretto da Michele Gioia, giornalista della RAI. Vive a Pescara dove, ora a riposo, si dedica alla famiglia ed ai suoi libri di carta stampata.
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Dettagli del libro
Titolo: Il tempo e le parole. Quasi una storia
Autore: Beniamino Dima
Editore: Tracce
Collana: Anamorfosi
Data di Pubblicazione: Novembre 2013
ISBN: 8874339445
ISBN-13: 9788874339440
Pagine: 64
Reparto: Studi letterari > Poesia > Poeti
Formato: brossura
Prezzo: Euro 11.
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