EDITORIA: CHIUDE 'LIBERAL', A RISCHIO 15 POSTI LAVORO. Sconcerto tra i redattori.
Roma, 23 maro 2013. Da domani il quotidiano 'Liberal' cesserà le pubblicazioni. Il giornale, che dal giugno 2012 ha interrotto la stampa restando solo testata online, ha in organico 12 giornalisti e 3 poligrafici che ora stanno trattando con l'azienda una soluzione. «È l'ultimo giorno, grazie», è il titolo dell'articolo a firma dell'editore comparso sul sito internet del quotidiano. «Dopo 17 anni di ininterrotta presenza editoriale, Liberal è costretto a lasciare - si legge -. Caro lettore, non ce l'abbiamo fatta. La crisi dell'editoria e il perdurante, progressivo annuale calo dei contributi che colpisce il settore da ormai tre anni, rendono impossibile la tenuta di un'impresa come la nostra, nata e programmata quando i venti della crisi, sia economica che politica, non si erano ancora affacciati sulla vita collettiva del Paese. Questo è dunque l'ultimo giorno nel quale potrai leggerci». «I redattori di Liberal esprimono tutto il loro sconcerto per una escalation che ha portato nel giro di quattro settimane alla chiusura del giornale - si legge in una nota della redazione -. Seppure informati su specifiche difficoltà finanziarie incontrate dall'azienda e legate al contributo per l'editoria, restiamo increduli di fronte a una dismissione consumata con una rapidità senza precedenti». «In questi ultimi mesi troppo poco è stato fatto dalla Edizioni de L'Indipendente per dare forza al progetto del quotidiano digitale - si legge ancora -. Eppure, nonostante l'inesistente campagna promozionale, in poche settimane sono stati raggiunti risultati ragguardevoli quanto a contatti giornalieri». «Sostenuti in questo difficile momento dalla preziosa e instancabile presenza dell'Associazione Stampa Romana - conclude la nota -, riteniamo di interpretare il sentimento di tutti i dipendenti dell'azienda nell'affermare che non ci si può arrendere professionalmente di fronte a una vicenda come questa. E ribadiamo che sarà perseguita ogni strada possibile per tornare quanto prima a impegnarci nelle battaglie di sempre». (ANSA).
EDITORIA: DA REDATTORI 'LIBERAL' SCONCERTO PER LA CHIUSURA
Roma, 23 marzo 2013. «I redattori di 'liberal' esprimono tutto il loro sconcerto per una escalation che ha portato nel giro di quattro settimane alla chiusura del giornale. Seppure informati su specifiche difficoltà finanziarie incontrate dall'azienda e legate al contributo per l'editoria, restiamo increduli di fronte a una dismissione consumata con una rapidità senza precedenti. Constatiamo con altrettanto sconcerto che tutte le rinunce compiute in questi anni sono servite a nulla». È quanto si legge in un comunicato sindacale dei redattori di 'liberal'. «Abbiamo accettato -si legge nel comunicato- per la prima volta nel 2010 l'attivazione dei contratti di solidarietà, e lo abbiamo fatto di fronte all'allarme per un draconiano taglio del finanziamento pubblico che poi si è rivelato infondato. In vista poi di una successiva e reale contrazione delle provvidenze abbiamo siglato un rinnovo degli ammortizzatori sociali a tassi d'applicazione insolitamente alti per la stampa quotidiana. Tutto inutile, a nulla sono valsi gli sforzi compiuti per difendere i posti di lavoro. Contrazioni del contributo ce ne sono e ce ne sono state, ma 'liberal' in questi anni ha potuto contare su risorse pubbliche comunque significative. Ed è altrettanto vero che negli anni scorsi sono state inspiegabilmente scartate opportunità di ulteriori ricavi come quelle derivanti da vantaggiosi appalti per la pubblicità». «In questi ultimi mesi troppo poco è stato fatto dalla Edizioni de L'Indipendente per dare forza al progetto del quotidiano digitale. Eppure, nonostante l'inesistente campagna promozionale, in poche settimane sono stati raggiunti risultati ragguardevoli quanto a contatti giornalieri». I redattori di 'liberal', si legge ancora nel comunicato sindacale, «non hanno alcuna intenzione di abbandonare la battaglia per promuovere una politica diversa, e soprattutto il ritorno all'amore per la politica contro la cecità dell'antipolitica. Obiettivi che da anni coltiviamo nel segno del cattolicesimo popolare e della passione per le idee di libertà che fanno dell'Italia un grande Paese, nonostante tutto». «Se proprio una fase di questa storia editoriale deve intanto chiudersi -si legge-, è il caso di chiarire che questo dovrà essere fatto nel modo meno traumatico possibile per tutti i lavoratori dell'azienda. Non certo attraverso soluzioni come alcune di quelle proposte dall'Editore, e cioè con ammortizzatori sociali ancora più estremi, e senza le spettanze dovute. Vogliamo anche credere che la notizia di un imminente congelamento del contributo pubblico atteso per fine anno non fosse già a disposizione dell'Editore. Va ricordato infatti che pochi giorni fa lo stesso Editore ha formalmente proposto a tutti i dipendenti di saldare il pagamento delle spettanze solo successivamente all'arrivo del predetto contributo». «Sostenuti in questo difficile momento dalla preziosa e instancabile presenza dell'Associazione Stampa Romana, -conclude la nota- riteniamo di interpretare il sentimento di tutti i dipendenti dell'azienda nell'affermare che non ci si può arrendere professionalmente di fronte a una vicenda come questa. E ribadiamo che sarà perseguita ogni strada possibile per tornare quanto prima a impegnarci nelle battaglie di sempre». (Adnkronos)
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Ferdinando Adornato, eletto con l’UdC e Monti, è indagato per truffa aggravata per i finanziamenti statali a Liberal
di Dario Ferri - www.giornalettismo.com
IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=11757
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